Nigeria: 4 chiese bruciate da Boko Haram. Mons. Kaigama: approccio regionale per sconfiggerli
Quattro chiese sono state bruciate in un attacco commesso probabilmente da appartenenti
al gruppo jihadista Boko Haram nello Stato di Borno, uno dei tre Stati del nord della
Nigeria dove è stato imposto lo stato di emergenza. Un gruppo di uomini armati di
ordigni esplosivi artigianali e di bombe molotov ha assalito le comunità Hwa’a, Kunde,
Gathahure e Gjigga sulle Gwoza Hills, mettendo a ferro e fuoco le 4 chiese, razziando
e saccheggiando il bestiame e le riserve di cereali della popolazione. “Purtroppo
non ho informazioni precise e non so a quali comunità cristiane le chiese distrutte
appartengono” dice all’agenzia Fides mons. Ignatius Ayau Kaigama arcivescovo di Jos
e presidente della Conferenza episcopale della Nigeria. “Tutte le comunicazioni sono
state tagliate con le zone interessate dalle operazioni militari e non è possibile
mettersi in contatto con il vescovo di Maiduguri” spiega mons. Kaigama. Nonostante
questo episodio l’arcivescovo afferma che “l’operazione dell’esercito nigeriano e
l’imposizione dello Stato d’emergenza ha sollevato il morale della popolazione. La
gente si sente più sicura”. Di fronte ai recenti attacchi in Niger c’è ormai la certezza
che Boko Haram si stia coordinando con i gruppi jihadisti cacciati dal Mali. “Boko
Haram è un problema regionale e deve essere risolto con un approccio regionale” commenta
mons. Kaigama. “Scontiamo una terribile negligenza da parte della nostra intelligence
e delle nostre forze di polizia che non hanno affrontato per tempo il fenomeno. Si
deve ora mettere insieme le risorse di Nigeria, Niger e Mali per affrontare la minaccia
dei gruppi jihadisti. Penso che comunque alla fine saranno sconfitti” conclude mons.
Kaigama. (R.P.)