2013-06-17 08:03:22

Centrafrica: violenze e saccheggi ai danni della popolazione


Dopo il colpo di Stato con il quale il gruppo ribelle Seleka ha rovesciato il presidente Bozizè, la Repubblica Centrafricana non riesce a trovare stabilità. Violenze e razzie si susseguono giornalmente ai danni soprattutto della popolazione civile. Intanto il governo di unità nazionale cerca di avviare un difficile processo di pacificazione. Ce ne parla Giulio Albanese:RealAudioMP3

Il nuovo governo centrafricano, composto da 34 personalità, frutto di un rimpasto annunciato la scorsa settimana, annovera al suo interno otto nuovi ministri, esponenti della società civile, dell’ex maggioranza e dell’ex opposizione democratica. Ma i ribelli della coalizione Séléka, mantengono i dicasteri chiave - Sicurezza, Petrolio, Acque/Foreste e Comunicazione – mentre il presidente di transizione e capo della Séléka, Michel Djotodia, mantiene anche l’incarico di ministro della Difesa ad interim. Sta di fatto che da quando la coalizione Séléka ha cacciato l’ex Presidente François Bozizé, la popolazione è vittima di sopraffazioni d’ogni genere che vanno dalle esecuzioni sommarie, alle violenze sessuali; da arresti di membri dell’opposizione a torture, sparizioni, reclutamento di bambini soldato e saccheggi. Il dato più inquietante è rappresentato dai costanti attacchi mirati in base all’appartenenza religiosa ed etnica. Non è un caso se gran parte dei ribelli del Séléka sono ciadiani e sudanesi di fede islamica. È comunque urgente portare aiuto umanitario a una popolazione in pericolo e favorire allo stesso tempo il ristabilimento del processo democratico. Prima che sia troppo tardi.







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