Turchia. Erdogan attacca la stampa estera: ''copertura diffamatoria''. Sospeso l’intervento
su Gezi Park
Turchia. Il premier, Recep Tayyip Erdogan, attacca la stampa estera accusandola di
''copertura diffamatoria'' in relazione alla protesta antigovernativa delle ultime
due settimane. Il primo ministro auspica che gli occupanti di piazza Taksim, simbolo
delle proteste, abbandonino definitivamente i presidi, mentre il governo si è impegnato
a rispettare la decisione della magistratura che sospende i lavori di demolizione
del parco di Istanbul. Massimiliano Menichetti:
E’ parlando,
in diretta tv, al suo partito islamico Akp che il premier Recep Tayyip Erdogan ha
detto che ''la Turchia è un sole che il fango non puo' offuscare''. Parole di condanna
dirette alla stampa internazionale accusata di ''copertura diffamatoria'' in relazione
alle proteste antigovernative, nate due settimane fa, dall’occupazione di Gezi Park
a Istanbul, la zona verde vicina a Piazza Taksim, centro delle proteste. Il primo
ministro ha invitato i manifestanti a mettere fine alle contestazioni, assicurando
che non si procederà con i piani di distruzione del parco, fino a quando non ci sara'
una decisione definitiva dei tribunali, che per ora hanno bloccato i lavori; ma anche
nel caso di un via libera delle toghe, Erdogan ha promesso di convocare un referendum
cittadino. Dichiarazioni che per ora hanno prodotto una pausa nella spirale di tensione
e violenza, fra governo e giovani ribelli, in tutto il Paese. Ieri sera decine di
candele sono state accese in piazza Taksim in memoria dei quattro morti a causa degli
socntri. E manifestazioni a sostegno del premier turco, comunque, si sono tenute nella
capitale macedone di Skopje e nella vicina cittadina di Gostivar.