Siria: gli Stati Uniti pronti ad armare i ribelli. Videoconferenza di Obama con i
leader europei in vista del G8
In attesa del G8, la prossima settimana in Irlanda del Nord, il presidente americano
Obama ha tenuto una video conferenza con alcuni leader europei per discutere di occupazione
ma anche di Siria. Intanto Damasco replica alla Casa Bianca, che aveva denunciato
l’uso di armi chimiche nel Paese, parlando di prove false costruite per armare i ribelli.
Anche la Russia si dice perplessa. Il servizio di Marina Calculli:
Secondo
il presidente degli Stati Uniti Obama il regime di Assad ha fatto uso di armi chimiche.
Con il plauso di Gran Bretagna e Francia, il capo della Casa Bianca ha sbloccato ieri
ufficalmente la fornitura di armi ai ribelli. Washington inoltre ha precisato, dopo
alcune indiscrezioni, che non c’è l’intenzione di imporre una no fly zone sul modello
libico. Dura la reazione di Damasco, sostenuta da Mosca: “Le prove fornite sono state
costruite dagli Stati Uniti” – ha detto Bashar – “esattamente come le armi di distruzione
di massa erano una bugia per invadere l’Iraq nel 2003”. Al fianco del regime resta
Hezbollah, che ribadisce: continueremo a fare ciò che abbiamo iniziato a Qusayr. Ban
Ki Moon, intanto, dichiara che la fornitura di nuove armi ai ribelli non aiuterà a
fermare il bagno di sangue in Siria. Assieme alla Nato e all’Unione Europea, l’Onu
giudica necessario che una missione possa entrare nel paese per verificare e chiede
al regime di Assad di consentire agli esperti l’ingresso in Siria. E in vista del
G8, di Siria hanno parlato anche in una videoconferenza Obama, Letta, la Merkel, Cameron
e Hollande.