Lavoro in Ue. Bruni, "Non aspettiamoci troppo dall'Europa"
di Luigino Bruni, docente di Economia Poltica all'Università Lumsa (Roma) Al di là delle
dichiarazioni programmatiche sul lavoro come priorità assoluta da rilanciare in Ue,
ciò che serve davvero è una riforma fiscale, perché finché le piccole e medie imprese
sono tassate il 50% in più di chi percepisce rendite, è ovvio che si soffre molto.
Penso all'Imu sui capannoni industriali, per esempio. Noi dobbiamo reinventarci il
nuovo lavoro sostenibile, non con i fondi europei di breve periodo. Bisogna ripartire
dalle scuole, portando là dentro il lavoro, anche quello manuale. All'indomani
del summit a Roma dei ministri di Economia e Lavoro di Italia, Francia, Germania e
Spagna, il commento alla conferma da parte del governo italiano di presentare, prima
del vertice europeo di fine giugno, un piano nazionale di contrasto alla disoccupazione,
con particolare attenzione a quella giovanile. "Il nostro problema del lavoro è strutturale,
serio, profondo, culturale. E non dimentichiamoci - chiarisce Bruni - che L'Europa
non è uguale. E' il Sud Europa a soffrire davvero". (a cura di Antonella Palermo)