Il primate anglicano, Welby: col Papa condividiamo il desiderio di un mondo più giusto
Le sfide della contemporaneità, specie quelle a carattere sociale ed etico, hanno
caratterizzato ieri il primo incontro tra Papa Francesco e il primate della Comune
anglicana, l’arcivescovo Justin Welby. Il colloquio fra entrambi, seguito da
una preghiera comune, si è svolto in un clima di assoluta familiarità, come racconta
lo stesso arcivescovo di Canterbury al microfono di Philippa Hitchen:
R. – We started
off by just laughing … Abbiamo iniziato ridendo…
D. - … l’abbiamo sentito…
R.
- …you could hear the laughter: we just laughed, for a moment… …sì, l’avete sentito:
abbiamo riso, per un momento. Lui ha scherzato e mi ha detto: “Io sono stato eletto
due giorni prima di lei”. E io ho risposto: “Beh, più o meno siamo gemelli!”. E su
questo abbiamo riso. E’ stata una conversazione molto distesa su argomenti quali la
preghiera e la spiritualità personale, il nostro cammino con Gesù Cristo come suoi
discepoli. E’ stata una conversazione profondamente personale.
D. – Ha potuto
parlare con Papa Francesco di un altro argomento che preoccupa tutti e due, la giustizia
economica? Entrambi vi siete espressi in maniera piuttosto decisa in materia…
R.
– Yes, we did talk about that, because that works its way out into a number… Sì,
ne abbiamo parlato, perché questo va a riflettersi su un certo numero di aspetti diversi.
Abbiamo parlato della globalizzazione e di alcuni suoi aspetti oscuri, abbiamo parlato
di ciò che possa rendere giusti i sistemi economici e sociali e abbiamo convenuto
che al centro c’è la necessità della conversione del cuore dell’uomo: perché le norme
possono fare una parte, ma è il cuore dell’uomo che deve essere toccato. Questo è
un punto sul quale le Chiese possono lavorare insieme con grande forza.
D.
– Quando ci siamo incontrati, in occasione della sua intronizzazione a Canterbury,
lei mi parlò di segni di una “primavera ecumenica”: dove li riconosce?
R. –
I think where I see a great deal of hope is that there is just a... La grande fiducia
mi viene dal fatto che percepisco l’insorgere della consapevolezza crescente che non
possiamo più tollerare con compiacenza di vivere separati …