Il commento al Vangelo dell.11.ma Domenica del tempo ordinario
Nell’11.ma Domenica “per annum”, la liturgia proclama il Vangelo della peccatrice
perdonata:
"Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato".
Su
questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di Don Ezechiele Pasotti,
Prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Vangelo di
oggi si conclude con la notazione dell’evangelista Luca che Gesù “se ne andava per
città e villaggi predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio”. Proprio
questa buona notizia ha raggiunto il cuore della “peccatrice” della città, dove Gesù
si trova invitato a pranzo da un fariseo. Vi si reca anche la donna, con un vaso di
profumo. E compie su Gesù due gesti di amore e di accoglienza che il fariseo, nella
sua arroganza, si è ben guardato dal compiere: piangendo bagna i piedi del Signore
e glieli asciuga con i suoi capelli, poi glieli profuma e bacia. Il gesto turba il
fariseo che finalmente rivela ciò che ha nel cuore: il giudizio. “Se fosse un profeta
saprebbe bene chi è la donna che lo tocca”.
Gesù, che è venuto per i peccatori
– e quindi anche per il fariseo – lo mette nella verità. Narra una breve parabola
su due debitori a cui è stato condonato il debito e fa dire a Simone – ora viene detto
il nome del fariseo – che il debitore a cui maggiormente si perdona, ama di più. Quell’acqua
che lui, fariseo osservante della Legge, non ha saputo, o voluto, porgere, e quel
bacio di accoglienza che non ha offerto all’ospite, questi il Signore li ha ricevuti
da un cuore di donna che ama, perché molto le è stato perdonato. Ora la peccatrice
se ne va rinnovata, riconciliata, mentre di Simone non sappiamo nulla: forse, nella
sua pretesa di giustizia, non ha bisogno di grande perdono e, per questo, semplicemente
non ama. Il Vangelo interpella anche noi oggi: dove siamo? Nel giudizio, senza amore,
o con il cuore grato, per il perdono ricevuto? L’Eucaristia è sempre esultazione gioiosa
per la salvezza che ci è donata.