Dubai. Mons. Hinder: la visita del card. Filoni un forte sostegno alla Chiesa locale
“La visita del card. Filoni è stata un incoraggiamento molto forte per tutta la nostra
Chiesa locale e una fonte di grande conforto per me, vescovo, e per i fedeli”: è quanto
dichiara all’agenzia Fides mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Araba del Sud,
tracciando un bilancio della visita, dall’11 al 15 giugno, del card. Fernando Filoni,
Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli negli Emirati Arabi
Uniti. Il vicario apostolico riferisce a Fides che l’evento centrale della visita,
cioè la consacrazione della nuova Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Ras Al Khaimah,
periferica di Dubai, avvenuta venerdì scorso, è stata un momento di grande impatto
spirituale: “Vi hanno partecipato circa 10mila fedeli, non ce lo aspettavamo. La chiesa
era gremita, l’auditorium sottostante era stracolmo e migliaia di fedeli hanno solo
ascoltato la celebrazione, all’esterno della Chiesa. Tutta la comunità cattolica,
fatta di gente povera, di umili lavoratori immigrati, che vivono precarietà e insicurezza,
ha ricevuto un grande incoraggiamento nel suo cammino di fede. Abbiamo ricevuto la
benedizione e avvertito la presenza amorevole di Papa Francesco”. In un contesto sociale
non facile, spiega il vescovo, “la visita del card. Filoni è stata un segno di attenzione
della Chiesa in Roma che avrà frutti positivi in seno alla comunità locale”. Il cardinale
ha incontrato anche l’emiro Saud Bin Saqr al Qasimi che ha donato il terreno di Ras
Al Khaimah per la Chiesa di Sant’Antonio, intrattenendo con lui un colloquio molto
cordiale. Mons. Hinder informa che la chiesa di Sant’Antonio è l’ottavo luogo di culto
cattolico negli Emirati e che il 29 giugno prossimo presiederà la posa della prima
pietra per un’altra nuova chiesa, che sarà intitolata a San Paolo e sorgerà ad Abu
Dhabi: “Sarà la seconda chiesa ad Abu Dhabi, e sorgerà sulla terraferma, dato che
il territorio dell’Emirato è in parte un’isola. Contiamo di edificarla in due anni.
E’ segno che la nostra missione prosegue, ringraziamo il Signore”. (R.P.)