Dalla Repubblica Dominicana all’Angola: sono 38, per lo più latinoamericani e africani,
i Paesi che hanno vinto con due anni di anticipo la cosiddetta “Sfida fame zero” lanciata
lo scorso anno dal segretario generale del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon. Un programma
che include obiettivi come evitare ritardi nella crescita dei bambini, garantire la
sostenibilità del sistema alimentare, evitare lo spreco di viveri e aumentarne la
produzione. “Questi Paesi stanno aprendo la strada verso un futuro migliore. Sono
la prova che, con una forte volontà politica, con coordinamento e cooperazione è possibile
ottenere riduzioni rapide e durature della fame” ha detto il direttore generale della
Fao (organizzazione dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione), il brasiliano José
Graziano da Silva. I Paesi con cui la Fao si è congratulata sono quelli che hanno
raggiunto con due anni di anticipo il primo degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio
(Mdg) in scadenza nel 2015, quello di dimezzare la percentuale di persone che vivono
con meno di un dollaro al giorno e che soffrono la fame. Fra questi, Brasile, Cile,
Repubblica Dominicana, Honduras, Panamá, Uruguay, Algeria, Angola, Camerun, Malawi,
Niger, Nigeria, Togo, Cambogia, Fiji, Maldive e Indonesia. A questi se ne aggiungono
altri 18 che, inoltre, hanno anche rispettato quanto previsto dal Vertice mondiale
sull’alimentazione, ovvero dimezzare il numero delle persone denutrite dal 1996. Fra
questi, Gibuti, Ghana, Sao Tomé e Príncipe, Cuba, Guyana, Nicaragua, Perú, San Vincent
e le Grenadine, Venezuela, Turkmenistan, Thailandia e Vietnam. Graziano da Silva ha
ricordato che “a livello mondiale la fame si è ridotta nell’ultimo decennio, ma 870
milioni di persone sono ancora denutrite e altri milioni di esseri umani ne soffrono
le conseguenze”. In questo contesto, la Fao ritiene che l’agricoltura possa e debba
giocare un ruolo di primo piano nella lotta alla fame: oltre il 70% dei poveri nel
mondo vive nelle zone rurali e aumentare la produttività agricola comporterebbe un
maggiore e diretto accesso al cibo. (R.P.)