2013-06-12 16:16:02

Teatri del Sacro: in scena a Lucca "Storie del Buon Dio" di Rilke


Storie raccontate ai grandi perché le ripetano ai bambini: sono le “Storie del Buon Dio”, racconti scritti nel 1899 da Rainer Maria Rilke e messi in scena questa sera a Lucca nell’ambito del Festival "I Teatri del Sacro". Sul palco, un uomo e una donna danno vita a 5 dei 13 testi dell’autore boemo in un percorso poetico di comprensione e avvicinamento a Dio. Il perché della scelta di quest’opera, Gabriella Ceraso lo ha chiesto al giovane regista, il portoghese Amandio Pinheiro: RealAudioMP3

R. - Per raccontare vari aspetti del rapporto tra uomo e Dio, per esempio la Creazione o la povertà: come Dio vede la povertà? O ancora: Dov’è Dio? In ogni racconto c’è una domanda che fa un bambino.

D. - Cosa viene fuori?

R. - I racconti sono veramente molto diversi. Abbiamo creato questa cosa, che penso sarà una bella sorpresa per il pubblico: abbiamo creato una specie di call center, dove i due personaggi in scena, nel rispondere alle domande del testo, mettono in scena piccoli spettacoli. Abbiamo cercato di trovare, per ognuno di questi racconti, una tecnica diversa: dal teatro d’ombre alle marionette, alla manipolazione di oggetti o alla semplice umoristica; una specie di tonalità per ognuno dei racconti, per ognuna delle domande, che sono difficilissime. Anche la risposta che Rilke dà, è poetica: quindi non è che diamo delle conclusioni, è un impegno a riflettere insieme su questi temi.

D. - Come regista trova che gli spunti che vengono dal mondo del sacro siano spunti interessanti, vivi, ricchi anche di frutti?

R. - Penso che, in modo più assoluto, il teatro è rituale e questo necessariamente lo spinge verso una dimensione spirituale.







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