Iraq: il patriarca Sako propone a leader religiosi e politici un comitato di dialogo
Rafforzare l'unità della nazione e favorire il dialogo fra i vari fronti, nel solco
tracciato nei giorni scorsi da Ammar Al-Hakim, presidente del Consiglio supremo islamico
dell'Iraq. Con questo spirito il patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako ha invitato
a cena lunedì sera, in un albergo della Zona Verde di Baghdad, leader politici e religiosi
fra i quali il Primo ministro sciita Nouri al-Maliki, "il primo" ad accettare l'invito
di Sua Beatitudine. Nel contesto dell'iniziativa Mar Sako ha auspicato la nascita
di un "comitato" per rafforzare l'opera del confronto e dell'incontro tra le diverse
anime del Paese, sunnita, sciita, cristiana, araba, turcommana e curda. All'incontro
conviviale - riferisce l'agenzia AsiaNews - erano inoltre presenti Salih Al-mutlaq,
vice-premier, Roz Noori Shaois, anch'egli vice Primo minsitro e presidente della Commissione
per gli affari economici, Hussein Al-Shahristani, vice-premier con delega all'Energia
e altri importanti ministri del governo di Baghdad, oltre a rappresentanti delle minoranze
religiose, membri del Parlamento e capi delle Chiese cristiane. Fra loro vi erano
anche i Padri del Sinodo Caldeo che, lunedì pomeriggio, hanno concluso i lavori del
primo sinodo della Chiesa caldea sotto la guida del nuovo Patriarca. Al termine dell'inno
nazionale, Sua Beatitudine Sako ha tenuto un breve discorso, nel quale ha incoraggiato
le iniziative della pace, invitando tutti i presenti alla virtù dell'amore. Come insegnano
"tutte le religioni", egli ha suggerito di costituire un comitato per la pace e il
dialogo, promuovendo un cammino per un vero riscatto della nazione. E ha assicurato
la "preghiera" di tutti, a dispetto della fede, per una vera armonia interconfessionale.
Ringraziando "a nome mio e dei miei confratelli vescovi caldei" quanti hanno aderito
alla serata, "che sgorga dal nostro cuore e dal nostro patriottismo", mar Sako cita
alcuni versi delle Sacre Scritture "sulla carità": essa è "paziente, serve, non manca
di rispetto e non cerca il proprio interesse", inoltre "tutto sopporta e non avrà
ma fine". Il patriarca caldeo auspica che, nel solco di queste parole, "i nostri leader
camminino sulla via del dialogo, della coesione nazionale e per l'attivazione dei
meccanismi" che facilitino questi rapporti in un'ottica di "unità e stabilità". Sua
Beatitudine precisa che l'obiettivo della pace può essere raggiunto solo attraverso
un dialogo "franco e coraggioso", che sappia "mettere fine alle divisioni". "Da questo
punto di vista - continua - noi proponiamo la costituzione di un comitato per favorire
il dialogo" che coinvolga "la Presidenza dei Ministri, la Presidenza del Consiglio
dei rappresentanti, la presidenza della Regione del Kurdistan". Da parte nostra, aggiunge,
vi "assicuriamo la nostra preghiera nelle nostre chiese e moschee, accompagnandovi
con la nostra speranza". Infine un augurio di pronta guarigione al presidente della
Repubblica irakena Jalal Al-Talibani. A conclusione dell'intervento, il coro della
parrocchia dell'Assunzione di Maria a Baghdad, accompagnato da padre Robert Saeef,
ha intonato canti e inni, invocando grazia e pace sull'Iraq. Commentando l'iniziativa,
il Primo ministro al-Maliki ha dichiarato,rivolto al Patriarca: "Grazie davvero! Noi
abbiamo bisogno del vostro ruolo, per costruire ponti fra tutti. Il dialogo è l'unica
strada per risolvere i problemi". (R.P.)