2013-06-12 18:10:34

Chiude la tv pubblica greca


RealAudioMP3 Pare che entro l'estate verrà lanciata in Grecia una nuova radiotelevisione pubblica sulle ceneri di ERT. Parola di Simos Kedikoglu, portavoce del governo, lo stesso che ieri ha annunciato la chiusura di ERT. Mentre la Commissione Ue fa sapere di tirarsi fuori da ogni ipotesi di responsabilità in questa decisione, i principali sindacati del paese hanno convocato uno sciopero di protesta di 24 ore. "Per noi è stata una vera sorpresa - racconta il corrispondente a Roma, Dimitri Deliolanes - che ci è caduta sulla testa. Il settore pubblico in Grecia è un vero caos e, se si parla di sprechi nella gestione dell'emittente, questi vanno ricondotti ad una negligenza nell'attività di sorveglianza ed indirizzo da parte del governo. C'è peraltro da dire che ERT chiude in attivo, questo è un po' un paradosso. Al nuovo progetto io non credo molto - aggiunge il giornalista - perché la Troika non lo lascerà andare avanti. E comunque, anche se dovesse andare in porto, non avrebbe nulla a che vedere con un servizio pubblico. E' un vero colpo alla democrazia. Dietro c'è un brutto gioco politico. E oggi è un po' difficile parlare di ricollocazione professionale". Giuseppe Richeri, ordinario di Politica ed Economia delle Comunicazioni all'Università della Svizzera italiana, commenta: "Io voglio essere ottimista e vedere dietro questa decisione anche la preoccupazione del governo di ricostruire un servizio in forme più dinamiche e snelle, più in corrispondenza dei grandi cambiamenti che stanno avvenendo nel campo dei media, meno ridondante, meno elefantiaco e meno costoso. Del resto questo è un problema comune a tutti i paesi. La vera questione in generale è: come trasformare la televisione di servizio pubblico in un servizio pubblico dei media?". (a cura di Antonella Palermo)







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