2013-06-12 07:48:45

Ancora una notte di scontri a Istanbul. Oggi incontro tra Erdogan e i manifestanti


Notte di violenza, dunque, a piazza Taksim, nel cuore di Istanbul, dopo che il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha scelto la linea del pugno duro contro il movimento di protesta delle centinaia di migliaia di giovani scesi nelle piazze del Paese per chiedere le sue dimissioni. La cronaca di queste ultime ore, nel servizio di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Otto ore di guerriglia, con polizia e manifestanti che hanno creato due blocchi compatti. Da una parte lanci di pietre e fuochi d’artificio, dall’altra cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Alla fine piazza Taksim è tornata sotto il controllo dell’esercito, mentre i rivoltosi si sono asserragliati nell’adiacente parco Gezi, la cui riqualificazione era stata all’origine delle proteste anti Erdogan. Una giornata, quella di ieri, iniziata con l’irruzione delle forze di sicurezza in piazza ed oltre 100 feriti. Proseguita, poi, con Erdogan che ha ufficializzato la politica della “tolleranza zero”, terminata con la dura presa di posizione della Casa Bianca, che ha chiesto il rispetto del diritto di espressione; unica garanzia per dare stabilità di lungo termine al Paese. Parole che pesano come macigni, e che vanno – di fatto – a sostenere il fronte del no; fronte che si muove anche ad Ankara, dove ieri un’altra manifestazione di protesta contro il premier - almeno 5.000 persone scese in piazza – è stata dispersa dalla polizia con le stesse modalità utilizzate a Piazza Taksim. Intanto cresce l’attesa per il faccia a faccia, oggi, tra Erdogan e la delegazione di manifestanti. L’incontro, nonostante i fatti di ieri, non è stato annullato. Un ulteriore passaggio verso la rottura o un traguardo da cui ripartire per la riconciliazione? Nelle prossime ore lo sapremo. Per ora un’unica certezza: la Turchia si sta giocando la propria credibilità, costruita faticosamente in anni di complicati lavorii diplomatici. Il commento del giornalista turco Dundar Kesapli:

R. – Il presidente Erdogan sicuramente ha fatto molte cose importanti per la Turchia e per la popolazione, ma non si può dire che sia perfetto. In nessun Paese del mondo si può pretendere che le istituzioni e il governo siano perfetti. Sicuramente, manca qualcosa. Soprattutto, non è stato molto leggero l’intervento della polizia turca. E questo bisogna sottolinearlo. Hanno sbagliato e quando sbagliano anche loro pagano. Istituzione o no, la realtà è che ci sono in atto degli scontri e che l’atmosfera che si vive in Turchia non è certo serena.







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