Vietnam: la Caritas contro il fenomeno dilagante dell'aborto
Proteggere la vita, educare alla salute e tutelare il nascituro. Sono questi i temi
rilanciati dagli attivisti cattolici in Vietnam. In un periodo in cui il fenomeno
delle interruzioni di gravidanza prende sempre più piede, soprattutto fra i giovani
asiatici, Caritas Vietnam rafforza l'impegno per la tutela della vita sin dal suo
concepimento istituendo dei corsi e delle consulenze mediche e psicologiche tra i
più giovani. Cresce infatti la pratica dell’interruzione volontaria della gravidanza.
La conferma arriva da uno dei volontari dell'ente cattolico a Saigon, che a quanto
riporta l’agenzia AsiaNews spiega che per arginare il fenomeno la Caritas ha lanciato
dei corsi con la finalità di educare alla salute in tema di sessualità a livello di
comunità e parrocchia coinvolgendo nel progetto anche i catechisti e i catecumeni.
Dal 2004 anche i Redentoristi di Ho Chi Minh City hanno voluto aderire all'iniziativa
- a fine 2012 presente in 17 diocesi del Paese - promuovendo attività specifiche a
favore delle madri e dei bambini. Attivisti e movimenti cattolici pro-vita presentano
dati statistici allarmanti: negli ultimi cinque anni, infatti, il Vietnam - nazione
per decenni fondata sulla famiglia e i valori tradizionali - è diventato uno dei tre
Paesi al mondo con il maggior numero di aborti, appena alle spalle della Cina. Ogni
anno si registrano almeno 1,7 milioni di interruzioni volontarie della gravidanza;
sono circa 300mila i giovani che si rivolgono alle strutture pubbliche per praticare
l'aborto. Secondo AsiaNews il dato diventa preoccupante soprattutto perché a questo
si aggiunge anche un cambiamento nei costumi, che ha portato a una maggiore commercializzazione
e mercificazione del sesso. Molti studenti per racimolare denaro per continuare a
studiare si riducono a vendere il proprio corpo dietro compenso, per garantirsi i
soldi necessari allo studio. Da qui l’intervento della Caritas vietnamita per proteggere
questa categoria a rischio. (F.B.)