Turchia: piazza Taskim, a Istanbul, sotto il controllo della polizia. Due i feriti
Turchia nel caos. Stamattina, la polizia ha fatto irruzione in Piazza Taskim, a Istanbul,
e ne ha preso il controllo. Almeno due i feriti, uno dei quali verserebbe in gravi
condizioni. Il governatore della città, Huseyin Avni Mutlu, ha scritto su Twitter
che l'obiettivo della polizia antisommossa era solo quello di rimuovere striscioni
e cartelli e ha invitato i giovani che da due settimane occupano la piazza a "evitare
provocazioni". La situazione, però, è subito degenerata: molti manifestanti hanno
raccontato di aver subito violenze, denunciando l'uso di proiettili di gomma da parte
degli agenti. Una mossa a sorpresa, quella dell’esercito, che riconferma la posizione
dura di Erdogan nei confronti dei manifestanti. Eppure, domani ci sarà l’atteso incontro
tra il premier e una delegazione di contestatori. I fatti di oggi avranno delle ripercussioni
su questo faccia a faccia? Salvatore Sabatino lo ha chiesto al collega turco
Dundar Kesapli:
R. – Erdogan
ha mostrato che non è un uomo del sistema dittatoriale, perché comunque ha dato un
segno e ha mostrato la volontà di premiare i manifestanti, ascoltandoli. Quindi, domani,
li incontrerà e dopo vedremo il risultato che ne uscirà fuori.
D. – Il premier
Erdogan e il presidente Gul si sono mostrati molto divisi – duro il primo, dialogante
il secondo – segno che c’è una spaccatura in atto a livello istituzionale...
R.
– Può sembrare ma, d’altro canto, come in ogni Paese i diversi leader hanno diversi
pareri, uno diverso dall’altro. Alla fine, però, qui c’è una realtà: sia il presidente
Gul che il presidente del Consiglio, Erdogan, hanno il dovere, come istituzioni che
rappresentano la Turchia, di trovare una soluzione e il miglior modo per uscire fuori
dalla situazione prima che si aggravi, come è accaduto in altri Paesi del Mediterraneo.
D. – La Turchia è in questi giorni sotto la lente d’ingrandimento internazionale.
Quanto tutto questo avrà delle conseguenze sulla credibilità che il Paese si è faticosamente
costruito in questi anni?
R. – Il presidente Erdogan sicuramente ha fatto molte
cose importanti per la Turchia e per la popolazione, ma non si può dire che sia perfetto.
In nessun Paese del mondo si può pretendere che le istituzioni e il governo siano
perfetti. Sicuramente, manca qualcosa. Soprattutto, non è stato molto leggero l’intervento
della polizia turca. E questo bisogna sottolinearlo. Hanno sbagliato e quando sbagliano
anche loro pagano. Istituzione o no, la realtà è che ci sono in atto degli scontri
e che l’atmosfera che si vive in Turchia non è certo serena.