Celebrato al Cairo il 60.mo dell'Istituto Domenicano di Studi Orientali
E' stato celebrato, domenica scorsa al Cairo, il 60.mo anniversario dell’Istituto
Domenicano di Studi Orientali, importantissimo Centro culturale con sede nella capitale
egiziana che promuove il dialogo e l’incontro delle culture. Alla cerimonia ufficiale
hanno partecipato il nuovo patriarca copto ortodosso d’Egitto, Tawadros, e il grande
imam di al-Azhar. Al microfono di Elisa Sartarelli, il direttore dell’Istituto,
padreJeanJacques Pérennès:
R. – L’Istituto
Domenicano di Studi Orientali è stato creato ufficialmente nel 1953. Tuttavia, già
dagli anni '40, alcuni padri domenicani studiavano l’islam. Alla fine degli anni ’40
fu fatta poi la domanda da parte della Santa Sede di creare un centro di studio a
livello culturale. Si vedeva, infatti, che, a livello religioso, c’era la difficoltà
di parlare insieme. Avendo però, a livello culturale, molte cose in comune, l’ordine
domenicano ha accettato questa domanda della Santa Sede, e abbiamo creato, 60 anni
fa, questo centro di studio dell’islam, dove troviamo un gruppo di 10, 12 domenicani,
preparati in lingua araba, avendo seguito dottorati al riguardo, un gruppo di ricercatori,
una biblioteca molto importante e diverse attività. Siamo riusciti, durante questi
anni, a creare un clima di amicizia, che oggi ci aiuta molto.
D. – Molto importante
per gli studi islamici è la biblioteca dell’Istituto. Quanti volumi ci sono e quanti
studenti dell’Università di Al-Azhar la frequentano?
R. – Abbiamo 155 mila
volumi ed anche molte riviste. Gli studenti registrati quest’anno sono un po’ più
di quattromila, ma non significa che frequentino tutti i giorni. Non c’è posto. Ogni
giorno ne abbiamo 15, 18, 20 o a volte 25 di loro. Sono ricercatori, a livello di
master e dottorato. Significa quindi che queste persone fanno una ricerca molto approfondita.
Molti vengono dall’Università al-Azhar, ma anche da altre università del Cairo. Abbiamo
anche dei professori che vengono da fuori - diversi dall’Italia e anche da Francia
e Stati Uniti – che sanno che noi abbiamo questa bellissima biblioteca, dove possono
trovare documenti che cercano per il loro lavoro.
D. – Un dialogo tra cattolici
e musulmani che va avanti da 60 anni. Quali sono i progetti per il futuro?
R.
– Il progetto è quello di continuare a lavorare insieme in questo clima di fiducia.
Questa è una sfida oggi, perché dopo la "Primavera Araba", da quando sono arrivati
i Fratelli Musulmani al governo, c’è un po’ di paura, alcuni hanno paura del futuro.
Noi vogliamo pensare che sia possibile continuare a lavorare insieme, a vivere insieme,
a sviluppare una vera fiducia.