Il card. Bagnasco: "Gli esuberi non diventino un incremento dei disoccupati"
“Gli esuberi non diventino un incremento intollerabile dei disoccupati e della disoccupazione”.
È l’auspicio del card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei.
Rispondendo ad una domanda sugli esuberi annunciati dalla Selex Es, il cardinale ha
affermato: “Purtroppo le riorganizzazioni delle grandi aziende, per certi versi anche
necessarie, prevedono anche degli esuberi a diversi livelli. Se questo sta dentro
ad un processo di riorganizzazione, che tutto il mondo occidentale sta facendo, dall’altra
parte io penso che le diverse forze in campo - i sindacati, gli imprenditori, il governo
- debbano fare sempre di più e sempre meglio per un’intesa, per affrontare in modo
ragionevole queste situazioni perché gli esuberi non diventino poi un incremento intollerabile
dei disoccupati e della disoccupazione”. Il porporato - riporta l'agenzia Sir - ne
ha parlato al suo arrivo al convegno "Superare la crisi. Nuovi percorsi di responsabilità
imprenditoriale per il bene comune" organizzato ieri a Genova dall’Ucid (Unione cristiana
imprenditori e dirigenti) nell’ambito della IV sessione delle “Giornate cardinale
Siri”. In merito all’allarme lanciato dai giovani di Confindustria, il cardinale ha
detto che “quello sulla tenuta sociale non è un allarme di adesso”. “Questa giornata
- ha aggiunto riferendosi al tema del convegno - credo voglia offrire degli esempi
concreti di come alcune aziende, con molta buona volontà, fantasia, riescono a mettere
in campo iniziative e accorgimenti affinché questi esuberi non solo non debbano avvenire
ma le aziende stesse si possano rilanciare. Questa giornata è quindi un segnale di
fiducia, di speranza”. E in margine al convegno, parlando sul dibattito a livello
nazionale sui costi della politica e sul tema del presidenzialismo, il porporato ha
risposto che “nessuno esclude che questi problemi non siano importanti per il bene
del Paese” ma “la gente sente nella propria carne, non tanto questi problemi, che
sono reali e che devono essere affrontati nel modo migliore ma, soprattutto, quello
della occupazione e del lavoro per tutti, in particolare per il mondo giovanile”.
(R.P.)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no.
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