2013-06-07 12:10:54

Sud Sudan: due pastori presbiteriani detenuti illegalmente dal 19 maggio


Due pastori della Chiesa presbiteriana sono detenuti dal 19 maggio dalle autorità del Sud Sudan, che impediscono ogni contatto con i famigliari degli arrestati e con i loro avvocati. Lo denuncia Amnesty International che teme pure che i due uomini, il rev. Idris Nalos Kida e il pastore tirocinante David Gayin, possono essere sottoposti a sevizie e torture. La nota di Amnesty International riporta la testimonianza di alcuni testimoni secondo i quali il 19 maggio alle 8 di sera la polizia è entrata con la forza nella casa del rev. Kida, sparando alcuni colpi in aria. Il reverendo sarebbe stato picchiato e poi arrestato. I poliziotti hanno sequestrato nell’abitazione telefoni cellulari, computer e documenti. Successivamente alle 22.00 della stessa giornata, la polizia ha sfondato la porta dell’abitazione del pastorale Gayin traendolo in arresto. Non si sa in base a quali accuse sono stati arrestati i due pastori né il luogo dove sono detenuti. La Costituzione provvisoria del Sud Sudan proibisce detenere una persona oltre le 24 ore senza il permesso di un tribunale. L’arresto e la custodia in carcere dei due religiosi è quindi del tutto illegale, afferma Amnesty International, che chiede alle autorità di Juba o di presentare un’accusa formale nei loro confronti oppure, in caso contrario, di rilasciarli immediatamente. La Chiesa presbiteriana è la terza comunità religiosa del Sud Sudan. Da tempo le forze di sicurezza del Sud Sudan sono accusate di arresti arbitrari di giornalisti, attivisti civili e di oppositori politici. (R.P.)







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