2013-06-07 12:26:44

Mons. Vecerrica sulla crisi della Indesit: non si può creare disperazione


Nelle Marche la produzione industriale nel primo trimestre 2013 ha segnato un calo del 2,8% rispetto a un anno fa. La disoccupazione è aumentata dell’1%. Una situazione quindi di pesante crisi, con tante imprese in sofferenza, come la Indesit. Ieri i lavoratori dell’azienda hanno indetto uno sciopero di quattro ore contro il piano di ristrutturazione che prevede 1.425 esuberi. Già sono arrivate le lettere di licenziamento ad alcuni dirigenti. Alessandro Guarasci ha sentito il vescovo di Fabriano Matelica, mons. Giancarlo Vecerrica:RealAudioMP3

R. – La persona umana è in pericolo. Io ho detto: “Non potete fare un piano di drastica riduzione, senza tener conto delle persone che avete”. Anche perché nel nostro territorio, nelle aziende – dei Merloni soprattutto e di qualche altra – c’erano il padre, la madre e i figli. Quindi, d’improvviso, si trovano a perdere il lavoro tutti i componenti della famiglia. Cadendo in crisi la persona, cade in crisi la famiglia. Non si può fare un annuncio shock, mettendo in crisi la persona e quindi creando la disperazione. Sono venuti fuori degli scioperi improvvisati, in cui dominava proprio la disperazione.

D. – Ma lei sta vedendo, comunque, qualche effetto concreto di questa crisi industriale sul territorio marchigiano?

R. – Ancora noi non vediamo segni positivi. Ci sono tentativi da parte di qualche piccola azienda, di poter sopravvivere. La visione d’insieme, però, è ancora tenebrosa nelle nostre Marche. Il territorio ha dato molto a queste aziende: il territorio si è messo nelle loro mani, e loro hanno avuto aiuti da tutte le parti. Adesso non possono dire: “Vi saluto!”

D. – Ma lei teme qualche effetto negativo sulla tenuta del tessuto sociale? E qualche segnale in questo senso già c’è?

R. – Il problema è l’indotto, in quanto le grandi aziende possono avere almeno la cassa integrazione, mentre quelli dell’indotto non possono avere neanche quella. Per fortuna qui è molto considerata la Chiesa e le strutture di aiuto che sono qui. Molti sperano nella parola chiara del vescovo.

Ultimo aggiornamento: 8 giugno







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