Mali: Amnesty denuncia gravi violazioni dei diritti umani dopo l'intervento francese
“Decine di persone, civili inclusi, sono state torturate e uccise o risultano scomparse
da quando, cinque mesi fa, è iniziato l’intervento armato francese”. Lo denuncia Amnesty
international in un nuovo documento pubblicato ieri, dopo una missione di quattro
settimane in Mali, in vista del dispiegamento, il mese prossimo, della forza di peacekeeping
delle Nazioni Unite. “Le violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza
del Mali a partire da gennaio sono semplicemente agghiaccianti. Continuano a violare
i diritti umani senza timore di essere chiamati a risponderne”, ha dichiarato Gaetan
Mootoo, ricercatore di Amnesty. Nel corso della missione sono stati documentati decine
di casi di detenuti, arrestati per il sospetto di avere legami coi gruppi armati,
sottoposti a maltrattamenti e torture. L’organizzazione per i diritti umani ha anche
documentato oltre 20 casi di uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate. I delegati
di Amnesty hanno potuto incontrare oltre 80 dei 200 uomini trattenuti nel Centro principale
di detenzione della capitale Bamako, in buona parte accusati di terrorismo e di altri
reati. Molti di loro hanno denunciato di essere stati sottoposti a maltrattamenti
e torture e alcuni hanno riferito di non aver ricevuto cure mediche. C’erano anche
diversi bambini soldato, alcuni di 13 anni. (R.P.) Ultimo aggiornamento: 8 giugno