Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica
Nella decima domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo
in cui Gesù, preso da grande compassione, risuscita il figlio di una vedova di
Nain:
“Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande
profeta è sorto tra noi»”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve
riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano
missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Vangelo si apre oggi con un corteo
funebre: “Veniva portato alla tomba un morto, figlio unico di madre vedova”. Siamo
posti davanti al mistero della morte, alla ineluttabilità della morte: tutti moriamo.
Davanti a questa divoratrice insaziabile sembra che Dio stesso debba come ritrarsi
e darle passo. Ma oggi, di fronte ad essa, s’innalzano tre gesti divini (che si rinnovano
nei sacramenti della Chiesa): - la commozione di Gesù: il Figlio di Dio, venuto
con potere divino proprio sulla morte, si commuove davanti alla sofferenza dell’uomo.
Il verbo greco richiama direttamente le viscere materne, la tenerezza di Dio che dà
la vita e difende la vita. “Gloria di Dio – esclama S. Ireneo – è l’uomo che vive”.
“Non piangere”, dice Gesù alla madre. “Non piangere”, ripete Gesù ad ogni uomo: non
è la morte l’ultima parola; - Gesù si avvicina alla bara e la tocca: la legge ebraica
dichiarava impuro chiunque si avvicinava ad un morto, chiunque avesse contatto con
esso. Cristo, Signore della vita, non ha timore di attirare su di sé la contaminazione
della morte, di tutte le morti: entrerà lui stesso nella morte per annientarla definitivamente; -
“Ragazzo, dico a te, alzati”: è la parola potente di Gesù che ridà vita al giovane.
È la stessa parola creatrice di Dio. E il giovane viene restituito vivo alla madre
attonita, che nulla ha chiesto, ma che si ritrova riempita della tenerezza materna
di Dio.
Questa vittoria di Cristo sulla morte è la buona notizia che la Chiesa
porta al mondo – e Dio sa quanto bisogno c’è di essa! –, è ciò che l’Eucaristia annuncia,
celebra e dona ad ognuno di noi oggi!