2013-06-07 18:22:02

Francesco incontra le scolaresche dei collegi ignaziani


RealAudioMP3 In un'Aula Paolo VI al completo, Papa Francesco ha ricevuto le scuole dei gesuiti e i giovani ignaziani. Ha parlato della magnanimità come punto chiave per lo sviluppo della persona e come stile della pedagogia ignaziana. Agli educatori il Papa gesuita ha incoraggiato di "cercare nuove forme di educazione non convenzionali, secondo la necessità di luoghi, tempi e persone". E poi, ancora una volta, ha rotto gli schemi rispondendo, in un clima di simpatia profonda e grande familiarità, alle domande che gli rivolgevano studenti e insegnanti dei sette collegi in Italia e in Albania. Anche in questa circostanza Bergoglio ha ribadito il monito a non farsi rubare la speranza. "E' stata veramente una grande festa - racconta P. Vitangelo Denora, Delegato per le Scuole della Provincia d'Italia - in cui ci siamo sentiti accolti uno per uno. Lo sguardo di Francesco esprime questa attenzione e questa forza". Giulia Facchini, nipote del cardinal Martini, frequentava l'Istituto Sociale negli anni settanta, quando le scuole vennero aperte anche alle donne: "Ciò che mi è sempre piaciuto dell'insegnamento di Ignazio, e che ho imparato fin dalla scuola dai gesuiti, è l'appello alla responsabilità personale di ciascuno, la capacità di formare la coscienza nella libertà. Spero di conservare negli anni questa impronta". Tra le testimonianze di ex alunni, anche quella di Staffan De Mistura, già inviato delle Nazioni Unite: "Le punizioni c'erano ma non erano così severe, dopotutto. I gesuiti davano sempre questo insegnamento: 'Devi sempre fare del tuo meglio e farlo onestamente. Se non ce la fai, non disperare. Ricomincia daccapo. L'ho applicato tante volte nella mia vita e nella mia carriera".

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(a cura di Antonella Palermo)







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