2013-06-06 14:10:01

Letterine e disegni: i ragazzi delle Scuole dei Gesuiti si preparano a incontrare il Papa


Verranno in nave o in pullman, da tutta l’Italia e dall’Albania, le migliaia di studenti delle Scuole dei Gesuiti di questi due Paesi, che oggi saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco. Ad affollare l’Aula Paolo VI 9mila persone, fra ragazzi, ex-alunni, famiglie e personale scolastico assieme a membri dei movimenti giovanili ignaziani e delle scuole Fe y Alegria, la rete di scuole popolari al fianco degli immigrati. L’incontro con il primo Papa gesuita della storia sarà preceduto da un momento di animazione. L’evento è stato presentato ieri mattina presso la nostra emittente. A seguirlo, Debora Donnini:RealAudioMP3

Musica, video, testimonianze di alunni, ex-alunni e docenti, per raccontare come l’educazione dei Gesuiti abbia cambiato loro la vita. Vedrà tutto questo il momento di animazione che precederà l’arrivo del Papa in Aula Paolo VI. Saranno presenti Staffan de Mistura, Luigi Abete e Giovanni Minoli: solo per citare alcune delle persone più note che hanno studiato nelle Scuole della Compagnia di Gesù. Quando arriverà il Papa, alcuni studenti leggeranno domande e riflessioni. Sei collegi italiani e uno di Scutari, in Albania, hanno infatti preparato disegni, lettere e alcuni regali per il Santo Padre e daranno vita anche a un grande coro di circa 200 persone. Ma cosa significa questo incontro per i Gesuiti e per gli alunni delle Scuole da loro gestite? Ci risponde padre Vitangelo Denora, delegato per le scuole della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù:

R. – Innanzitutto, credo sia una festa, un bell’incontro fra i giovani, i bambini, i ragazzi e una persona che dimostra di voler loro bene, di essere attenta a loro. Certamente, per i nostri professori, per il personale e le nostre famiglie, ci aspettiamo che ci possa rafforzare nella missione che viene compiuta attraverso una scuola al servizio dei giovani.

D. – I bambini si sono preparati, scrivendo delle letterine per il Papa, facendo dei disegni. Cosa gli diranno domani?

R. – Abbiamo raccolto alcuni pensieri tratti dalle diverse scuole. Ci saranno i pensierini della scuola primaria, quindi dei più piccoli, dai 6 ai 10 anni, che sono anche quelli più spontanei: “Cosa fai tu tutto il giorno?”. Poi, quelli degli adolescenti, delle scuole medie, che è un’età in cui spesso i ragazzi non hanno molta fiducia in loro stessi. E chiedono al Papa: “Ma come si fa a prendersi delle responsabilità nella vita?”. Hanno il senso dell’amicizia e quindi chiedono: “Ma tu hai amici? Quanti amici hai?”. I più grandi, quelli del liceo, che questo Papa ha interrogato nella ricerca della realizzazione della propria vita, si interrogano sui valori veri, su cosa conti, e chiedono rispetto alla fede come sia stato il suo percorso oppure come pensa il futuro dei giovani, come pensa di rapportarsi a loro. Sono molto carini. Sono stato molto toccato ed emozionato nel leggerli, avendoli selezionati.

D. – Qual è il tratto distintivo delle scuole dei Gesuiti?

R. – Formare uomini e donne per gli altri, cioè persone che hanno coscienza dei propri talenti e che crescono nel desiderio di metterli a disposizione degli altri. Come dice Papa Francesco poter dire a un bambino: non sei fatto per piccole cose, ma sei fatto per grandi cose. Credici e costruisci su questo la tua vita.

Ultimo aggiornamento: 7 giugno







All the contents on this site are copyrighted ©.