2013-06-04 08:37:44

Grecia: ad Atene il Patriarca ortodosso russo Kirill incontra l’arcivescovo Ieronymos


I fedeli ortodossi sono chiamati a essere sale della terra, luce del mondo, lievito per l’intera umanità. Oggi «i popoli di molti Paesi con un’antica storia cristiana sono di fronte a un’impegnativa scelta di civiltà, tra costruire la propria vita con Dio o senza Dio, accettare l’assenza di restrizioni morali come norma o essere guidati dalla responsabilità, data da Dio, per le nostre parole e azioni, per le leggi da adottare, per la vita in generale». Lo ha detto il Patriarca di Mosca, Kirill, durante la divina liturgia celebrata assieme all’arcivescovo di Atene, Ieronymos, nella chiesa del santo martire e taumaturgo Panteleimon, uno dei momenti centrali della visita che il primate della Chiesa ortodossa russa sta effettuando in Grecia. Il viaggio - riferisce L'Osservatore Romano - coincide con un periodo di grave crisi economica nel Paese. Kirill lo ha ricordato nel suo discorso sottolineando il servizio sociale prestato dalla Chiesa ortodossa ellenica, la quale, «di fronte alle difficoltà di molte persone, ha dato loro il suo aiuto misericordioso. La sofferenza dei fratelli greci è risuonata nei nostri cuori e, nonostante il fatto che molti dei nostri parrocchiani non siano ricchi, hanno offerto il loro modesto contributo per dare sollievo alle necessità di misericordia della Chiesa di Grecia». Il Patriarca di Mosca ha inoltre ribadito che entrambe le Chiese, al di là delle differenze nella lingua, nei particolari e nei riti, «sono unite da qualcosa di più grande, qualcosa di più importante: l’amore di Dio, la vita conforme alla fede, la comune prospettiva di eternità, che ci danno forza nella nostra lotta spirituale e che guida le nostre attività». E sabato, nel palazzo arcivescovile, si è detto convinto che la Chiesa ortodossa ellenica «saprà affrontare i problemi che le si porranno innanzi», affidandola alle preghiere e ai pensieri della Chiesa russa. Ieronymos, dal canto suo, ha detto che la Chiesa esiste per unire le persone, «perché tutti siano una sola cosa». Nonostante la separazione da un punto di vista amministrativo, «gli ortodossi continuano a condividere una fede comune, lo stesso legame di pace e di amore con Cristo». Sabato, nella chiesa del santo martire Dionigi l’Areopagita, l’arcivescovo di Atene aveva definito la visita di Kirill «una forte testimonianza della nostra unità in Cristo e del fatto che le nostre Chiese si muovono sul medesimo percorso». Kirill ha già visitato anche la chiesa in costruzione del tempio della Madre di Dio di Sumela (per la comunità di lingua russa di Atene) alla quale ha donato una particella delle reliquie di san Serafino di Sarov. (R.P.)







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