Sabato a Milano “10 Piazze per 10 Comandamenti” con videomessaggio del Papa
Momenti di festa, di testimonianza di fede e il video messaggio di Papa Francesco
scandiranno l’8 giugno a Milano, a partire dalle 20.30 in piazza Duomo, il prossimo
appuntamento di “10 Piazze per 10 Comandamenti”, evento nazionale promosso dal Rinnovamento
nello Spirito Santo e patrocinato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione in occasione dell’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI.
Su questa iniziativa, incentrata sul terzo Comandamento “Ricordati di santificare
le feste” e presentata lunedì in conferenza stampa nella sede della curia arcivescovile
milanese, Amedeo Lomonaco ha intervistato il presidente nazionale del Rinnovamento
nello Spirito Santo, Salvatore Martinez:
R. – Il progetto
nasce nel settembre dello scorso anno, alla vigilia dell’Anno della Fede, con Papa
Benedetto XVI e riprende adesso da Milano, l’8 giugno. “Ricordati di santificare le
feste” ci dice che la nostra vita è fatta anche di memorie sociali ed affettive. È
quindi necessario educare le nuove generazioni all’arte di vivere. Inoltre, ci dice
anche che la vita è fatta non soltanto di giorni feriali, ma anche di giorni festivi.
E ci ricorda che si può apprezzare la musica se ci sono delle pause, si può apprezzare
il lavoro se c’è riposo. Ma il riposo deve essere inteso come creatività dell’amore,
dell’impegno verso i propri cari, verso i più deboli, cioè la sospensione di tutto
ciò che ordinariamente – il negozio, la vita di ogni giorno – non ci permette di cogliere.
Questo nobilita la nostra vita e, soprattutto, ci permette di capire che non viviamo
soltanto su questa Terra per obbedire alle nostre voglie, ai nostri desideri, ma alimentando
ideali e valori che poi si trasmettono alle nuove generazioni, come la migliore eredità
per una vita buona, giusta e felice.
D. – La sera dell’8 giugno, verrà anche
proiettato un videomessaggio registrato per questa occasione da Papa Francesco. Un
videomessaggio che sarà collegato al tema generale dell’iniziativa “10 Piazze per
10 Comandamenti”, ovvero: “Quando l’amore dà senso alla tua vita”.
R. – Certamente,
il tema “Quando l’amore dà senso alla tua vita” sembra oggi essere plasticamente realizzato
da questo Pontificato, che sta dando un volto sempre più umano e più amorevole alla
fede. Dopo il grande lavoro fatto da Benedetto XVI, questo Vangelo corre tra le strade,
arriva nelle piazze – come faremo a partire da Milano l’8 giugno – per dire che è
possibile includere Dio nell’orizzonte umano e raccontarlo attraverso testimoni, gesti
di ogni giorno che danno valore alla nostra vita, specie quando è illuminata dalla
fede.
D. – La giornata dell’8 giugno sarà dunque un’occasione per riflettere
sul terzo Comandamento: “Ricordati di santificare le feste”, giorni di riposo – le
feste – dopo il lavoro, da offrire all’intimità con Dio. Ma, sempre più spesso, la
festa è sinonimo di consumismo, di dimenticanza di Dio…
R. – Dobbiamo stare
attenti a intendere il riposo come vacanza, come "vacatio" di ideali e di valori.
Non si tratta di oziare. Spesso, si sente dire anche nelle case – soprattutto dai
genitori ai propri figli quando faticano durante la settimana – “Non disturbatemi
perché voglio riposare!”. Ecco, questo è l’esatto contrario del riposo inteso dai
Comandamenti. Il riposo è spazio creativo: è la capacità di ascoltare, ad esempio,
i propri figli, è la possibilità di essere uniti intorno alle memorie di una famiglia
prendendosi cura, ad esempio, dei nonni o andando a visitare gli ammalati. È, in definiva,
la possibilità di liberare l’uomo dalla stessa schiavitù del lavoro.
D. – È
passato un anno dall’Incontro mondiale delle famiglie. Quale oggi l’eredità di questo
evento?
R. – È interessante che la presentazione a Milano sia avvenuta proprio
ad un anno di distanza dal 3 giugno, giornata conclusiva del VII Incontro mondiale
delle famiglie che si è tenuto proprio qui a Milano. Assieme a lavoro e festa – come
ha voluto ricordare il cardinale Scola questa mattina nel suo intervento – la terza
parola fondamentale di questo importante incontro fu famiglia, perché è chiaro che
intorno al tema del lavoro e della festa c’è il bisogno di riscoprire il valore della
famiglia, non soltanto come luogo degli affetti e delle memorie, ma come luogo nel
quale la solidarietà, il sacrificio, la responsabilità e l’aiuto reciproco vengono
fondati. Ecco perché la famiglia diventa non soltanto piccola chiesa domestica, ma
al contempo laboratorio di una società giusta.