Etiopia: ad Addis Abeba migliaia di persone in piazza per i diritti umani
Circa diecimila persone sono scese per le strade di Addis Abeba domenica scorsa per
chiedere il rilascio di giornalisti, attivisti e oppositori detenuti in carcere. Si
tratta di una rara manifestazione, la prima nel Paese dal 2005, quando centinaia di
manifestanti che protestavano contro presunti brogli nelle elezioni, furono uccisi
dalle Forze dell’ordine. La manifestazione è stata organizzata dal partito di opposizione
Semayawi (Blu) e chiedeva, oltre al rilascio dei prigionieri politici, iniziative
del governo contro inflazione, corruzione e disoccupazione. I partecipanti - riporta
l'agenzia Misna - hanno sfilato in corteo nei quartieri di Arat Kilo e Piazza fino
a viale Churchill, nel centro della capitale. Gli osservatori fanno notare che il
fatto stesso che la manifestazone sia stata autorizzata e si sia svolta pacificamente
e senza incidenti, potrebbe indicare un mutamento da parte del partito al potere Eprdf
(Fronte Democratico Rivoluzionario d’Etiopia) e un atteggiamento di maggiore tolleranza
del nuovo primo ministro Hailemariam Desalegn, succeduto quasi un anno fa a Meles
Zenawi. Nonostante tassi di crescita economica tra i più elevati del continente, le
organizzazioni per i diritti umani puntano il dito contro le autorità di Addis Abeba
e considerano la legge antiterrorismo approvata nel 2009, uno stratagemma attraverso
cui il governo reprime ogni forma di opposizione o espressione critica. Assieme all’Eritrea,
il Paese detiene il record africano per numero di giornalisti dietro le sbarre. (R.P.)