2013-06-01 14:44:53

Cultura e paesaggio: occasioni di crescita per l'Italia, ma mancano coordinamento e capacità di comunicare


Il patrimonio culturale e ambientale dell’Italia potrebbe essere un’occasione di crescita ma a frenarne il rilancio è l’assenza di un coordinamento tra le varie realtà territoriali. E’ la denuncia del libro bianco “Turismo, una rinascita competitiva: la visione delle imprese” presentato a Roma in occasione del ventennale di Federturismo Confindustria. Elisa Sartarelli ha sentito il presidente Renzo Iorio: RealAudioMP3

R. – Rimane forte il tema sul nostro versante, sul versante delle aziende, che si devono oggi confrontare con un mercato che è, appunto, un mercato globale, soprattutto in un Paese come l’Italia, che dipende per oltre il 50 per cento da turisti stranieri, e dove la dimensione troppo piccola e troppo frammentata del nostro tessuto industriale rende molto difficile alle imprese essere competitive.

D. – Quali sono i fattori che frenano la competitività e l’interesse verso i nostri territori?

R. – Essenzialmente è la frammentazione della governance e della capacità di comunicare queste destinazioni su mercati che sono globali. Quindi comunicare il piccolo territorio non è efficace, soprattutto non ha senso rispetto ad un mercato, che è fatto da turisti cinesi, russi, sudamericani.

D. – Siamo in un periodo di forte crisi, ma forse proprio il turismo, in un territorio come il nostro, può contribuire alla ripresa...

R. – Ne sono assolutamente convinto. Credo che il turismo sia uno dei pochi settori maturi in Italia, che è ancora in grado di esprimere forti opportunità di creazione di valore, di creazione di posti di lavoro. In particolare, poi, è un settore estremamente sinergico con l’immagine dell’Italia sui mercati internazionali. E’, quindi, da un lato un traino fenomenale per prodotti italiani, che vengono consumati da clientela estera e quindi per esportazione e, dall’altro lato, beneficia anche dell’immagine che l’Italia ha attraverso i suoi prodotti d’eccellenza, per essere una destinazione.

D. – Il turismo in Italia non è solo quello delle città d’arte o delle grandi isole: ci sono piccoli borghi e paesini sparsi in tutto il territorio, ma spesso non sono abbastanza curati e valorizzati...

R. - Sì, direi che l’Italia ha il vantaggio di essere un museo diffuso e quindi, in qualche modo, è lì il vantaggio della competitività rispetto ad altri Paesi, che sono più concentrati. Credo che la capacità di raccontare il Paese su Internet sia una chiave fondamentale, proprio per riuscire a raggiungere questi mercati.








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