Croazia. Conclusa la raccolta di firme per il referendum sul matrimonio
“Volete che nella Costituzione della Repubblica di Croazia venga introdotta la norma
che il matrimonio è un’unione di vita tra un uomo e una donna?”. Questo il quesito
che dovrebbe essere sottoposto al giudizio del popolo tramite referendum – il primo
d’iniziativa popolare nella storia del Paese – qualora venisse riconosciuta la raccolta
di firme conclusa domenica scorsa dall’iniziativa “U ime obitelji” (“Nel nome della
famiglia”) che riunisce diverse realtà civili e associazioni. L’obiettivo, spiegato
dalla coordinatrice Željka Markić, è di “promuovere il matrimonio tra uomo e donna
quale valore fondamentale della società, nonché garanzia permanente di protezione
legale dei bambini, del matrimonio e della famiglia”. L’iniziativa mira anche a prevenire
l’equalizzazione delle convivenze omosessuali con il matrimonio tradizionale e a impedire
l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali: si chiede che la norma venga
inserita nella Costituzione in modo da non poter essere cambiata solo da una modifica
della legge sulla famiglia. Secondo i sondaggi del movimento, il 90% dei croati sarebbe
favorevole all’iniziativa appoggiata anche dalla Conferenza episcopale croata, dalla
Chiesa ortodossa e dalla Comunità islamica locale, tanto che hanno firmato più di
710mila persone (ancora non sono stati resi noti i dati ufficiali). La raccolta firme
è stata attaccata da molte associazioni omosessuali e ostacolata dal governo che,
oltre ad aver cambiato in corso d’opera il numero di firme necessarie (da 380mila
a 450mila, includendo i croati residenti all’estero che non avevano diritto a firmare),
ha poi sostenuto che l’iniziativa popolare non potrà essere sufficiente a cambiare
la Costituzione, per cui ci vorrà anche un passaggio parlamentare. (R.B.)