Accademia dei Lincei, giornata di studio sulla “Società dell’invecchiamento”
In Italia, gli over 65 sono il 30% della popolazione. Nel 2030, ci saranno, ogni quattro
adulti, tre persone bisognose di cure. Al tema dell’invecchiamento è stata dedicata
a Roma una giornata di studi, organizzata dall’Accademia dei Lincei insieme con l’Ocse
e il Ministero dell’istruzione. Tra i vari temi al centro della riflessione, gli aspetti
economici. Ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, il presidente della
Fondazione Economia dell’Università di Tor Vergata di Roma, Luigi Paganetto:
R. - L’invecchiamento
della popolazione è un fenomeno di lungo periodo, che crea delle differenze intanto
nel modo di determinare la spesa pubblica, ma anche la produttiva dell’economia.
D.
- Qual è l’aspetto positivo di una società che cambia, che invecchia?
R. -
Io direi che c’è un aspetto positivo, perché in effetti si tende sempre a sottolineare
le difficoltà: credo che il contenuto di conoscenza che nasce dalla consolidata competenza
che si realizza da parte di chi è già sul mondo del lavoro, è un patrimonio che dovrebbe
essere valorizzato. Noi abbiamo due effetti negativi, che in questo momento si sommano:
il mondo del lavoro offre poco ai giovani - lo sappiamo, abbiamo addirittura un 31%
dei giovani che non sono nel mondo del lavoro - e allo stesso tempo abbiamo degli
anziani di cui non viene valorizzata la competenza. Ora, non è detto che la cosiddetta
staffetta intragenerazionale o generazionale sia la soluzione, ma non c’è dubbio che
bisogna valorizzare le competenze degli anziani. Il mondo dei giovani e il mondo degli
anziani devono trovare la maniera di collegarsi attraverso forme opportune, che si
realizzino nel mondo del lavoro, non fuori dal mondo del lavoro, perché questo significa
trasmettere competenze e capacità che, per noi, sono decisive per il futuro e per
la capacità del nostro Paese di riprendere la strada dello sviluppo.
D. - Gli
anziani sono poi un ammortizzatore sociale, trasmettono valori anche spirituali che
aiutano la società ad avere riferimenti sani per un autentico sviluppo…
R.
- Su questo non c’è dubbio. Tanto più si realizzano forme di solidarietà familiare,
di volontariato orientato al sostegno, si soddisfano esigenze di trasmettere e conservare
il principio di solidarietà e la capacità di guardare a una società integrata, che
vuole che il benessere spirituale - oltre che materiale - sia presente.