Stasera a San Giovanni in Laterano la Messa del Papa per il Corpus Domini
Papa Francesco presiederà per la prima volta, questa sera, la Messa solenne per il
Corpus Domini. La celebrazione avrà inizio alle 19 nella Basilica di San Giovanni
in Laterano e, come da tradizione, sarà conclusa dalla processione verso la Basilica
di Santa Maria Maggiore. In questi due mesi e mezzo di Pontificato, il Papa ha offerto
alcuni pensieri sulla centralità dell’Eucaristia, in continuità con il magistero sviluppato
in precedenza. Lo ricorda in questo servizio Alessandro De Carolis:
Il cuore di
un cristiano è come la tavola dell’Ultima Cena: va apparecchiato per l’Eucaristia.
È così che il cardinale Jorge Mario Bergoglio aveva spiegato il significato del Corpus
Domini nell’ultima omelia della solennità, celebrata a Buenos Aires lo scorso
anno. Gesù – aveva affermato in quella circostanza, era il 9 giugno 2012 – dà molta
importanza al ‘preparare’”. “Io vado a prepararvi un posto”, dice Cristo ai discepoli
dopo la Risurrezione, e in questo senso l’Eucaristia – sosteneva il futuro Papa –
“è un anticipo di quel luogo” e “ogni volta che ci riuniamo per mangiare il Corpo
di Cristo, il luogo in cui celebriamo diventa per un po' il nostro posto in cielo”.
Ma non basta. Papa Francesco non concepisce un Cenacolo chiuso, uno spezzare il pane
per pochi, privilegiati intimi. “Ci sono molti cenacoli nella nostra città – aveva
soggiunto in quell’omelia – dove il Signore condivide il suo pane con l'affamato”.
Questa è la sua visione, già più volte ripetuta anche dalla Cattedra di Pietro. Il
Corpo di Gesù va spezzato con chi, o pensando a chi, di quel Corpo è “carne” viva
e prediletta:
“La carne di Cristo, toccare la carne di Cristo, prendere
su di noi questo dolore per i poveri (...) E questa è la nostra povertà: la povertà
della carne di Cristo, la povertà che ci ha portato il Figlio di Dio con la sua Incarnazione.
Una Chiesa povera per i poveri incomincia con l’andare verso la carne di Cristo”.
(Veglia di Pentecoste, 18 maggio 2013)
La “carne di Cristo” abbonda nelle
periferie del mondo. E nelle orecchie della Chiesa risuona da settanta e più giorni
l’appello pressante di Papa Francesco: “Uscire, uscire fuori!”. È questa la missione
della Chiesa e l’energia per portarla a termine è assicurata dall’Eucaristia, come
domenica scorsa il Papa spiegava ai bambini della Prima Comunione:
“Gesù
ci dà la forza. Come ci dà la forza Gesù? Voi questo lo sapete come ci dà forza? Forte,
non sento! Nella Comunione ci dà la forza, proprio ci aiuta con la forza. Lui viene
a noi. Ma quando voi dite ‘ci dà la Comunione’, un pezzo di pane ti dà tanta forza?
Non è pane quello? E’ pane? Questo è pane, ma quello sull’altare è pane o non è pane?
Sembra pane! Non è proprio pane. Che cosa è? E’ il corpo di Gesù. Gesù viene nel nostro
cuore. Ecco, pensiamo a questo, tutti.” (Prima Messa parrocchia romana, 26 maggio
2013)
Nel Cenacolo dell’Eucaristia, aveva assicurato in quell’omelia il
cardinale Bergoglio, “c’è spazio per tutti”. In una società di tanti “luoghi chiusi”
e circoli privati, Gesù prepara un banchetto che non esclude nessuno. E seduti a quel
banchetto, nutriti da quel pane, diventiamo visibilmente cristiani, cioè uomini e
donne felici:
“Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può
mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una
gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona:
Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche
nei momenti difficili". (Messa delle Palme, 24 marzo 2013)