Padre Ayuso ad Ankara: rilanciare dialogo interreligioso di amicizia e rispetto
Rilanciare un dialogo interreligioso di amicizia e di rispetto: è stato questo l’intento
dell’incontro ufficiale tenutosi ieri ad Ankara, in Turchia, tra padre Miguel Ángel
Ayuso Guixot, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e
il presidente del Direttorato degli Affari religiosi della Turchia (Diyanet), Mehmet
Görmez. Il servizio di Isabella Piro:
L’appuntamento
odierno riprende un impegno annunciato nel 2002 quando a Roma fu siglato un accordo
di intesa tra il dicastero vaticano per il Dialogo interreligioso e la Diyanet. Cinque
i punti centrali dell’accordo: promuovere una corretta comprensione delle religioni,
eliminando incomprensioni e pregiudizi in materia; sostenere la libertà di religione,
credo e coscienza; incoraggiare e sviluppare validi programmi di formazione sulle
altre religioni; favorire il dialogo interreligioso in tutte le sue forme, in particolare
facilitando i contatti tra le istituzioni accademiche che offrono corsi di religione;
monitorare l’attuazione di tali accordi attraverso incontri periodici tra i rappresentanti
di entrambe le parti. All’epoca, il documento fu siglato dal card. Francis Arinze,
allora presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, e da Mehmet
Nuri Yilmaz, che guidava la Diyanet. Nel corso dell’incontro di stamani, padre Ayuso
– che era accompagnato da mons. Khaled Akasheh, capo ufficio per l'Islam del Dicastero
vaticano - ha ricordato il discorso che Benedetto XVI rivolse alla Diyanet il 28 novembre
2006, durante il viaggio apostolico in Turchia: in quell’occasione, l’allora Pontefice
sottolineò che la Turchia è un Paese “molto caro ai cristiani”, perché “molte delle
primitive comunità della Chiesa vi furono fondate”. Una “nobile terra”, aggiunse Papa
Ratzinger, che “ha visto una ragguardevole fioritura della civiltà islamica nei più
svariati campi, inclusa la letteratura e l'arte, come pure le istituzioni”. Benedetto
XVI richiamò quindi i suoi predecessori: Giovanni XXIII che, in veste di rappresentante
pontificio ad Istanbul, disse: “Io amo i Turchi”, e Giovanni Paolo II che visitò la
Turchia nel 1979. Infine, Benedetto XVI auspicò “un comune impegno al dialogo fra
cristiani e musulmani, come pure un incoraggiamento a perseverare lungo questa via,
nel rispetto e nell'amicizia”. Parole riprese anche da Papa Francesco il 20 marzo
scorso, durante l’incontro con i rappresentanti delle Chiese e delle altre religioni:
“La Chiesa cattolica - ha detto Papa Bergoglio - è consapevole dell’importanza che
ha la promozione dell’amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni
religiose”.