Corpus Domini. Il Papa: "Non dobbiamo avere paura della solidarietà, parola malvista
dallo spirito mondano"
“Nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della
condivisione, del dono”. Papa Francesco, per la Solennità del Corpus Domini, celebrata
nella Basilica di San Giovanni a Laterano, chiede ai fedeli di seguire Gesù e di ascoltarlo,
anche per imparare il valore della parola “solidarietà”. Al termine del rito, Papa
Francesco ha presieduto a piedi la processione lungo via Merulana tra due ali di folla
ed ha impartito la benedizione eucaristica a Santa Maria Maggiore. Servizio di Francesca
Sabatinelli:
Sequela, comunione,
condivisione, attraverso queste tre parole Papa Francesco declina la sua omelia,
improntata al Vangelo di Luca sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Il Papa ci parla della folla, della moltitudine che segue Gesù, per dirci che ascoltarlo
significa fare della nostra vita un dono. "Noi - indica il Papa - siamo la folla del
Vangelo, anche noi cerchiamo di seguire Gesù per ascoltarlo, per entrare in comunione
con Lui nell’Eucaristia, per accompagnarlo e perché ci accompagni”. Quella folla,
di cui ci racconta Luca, ascolta Gesù perché “parla e agisce in modo nuovo”, con verità,
con l’autorità di chi “è rivelazione del Volto di un Dio che è amore”:
"Chiediamoci:
come seguo io Gesù? Gesù parla in silenzio nel Mistero dell’Eucaristia e ogni volta
ci ricorda che seguirlo vuol dire uscire da noi stessi e fare della nostra vita non
un nostro possesso, ma un dono a Lui e agli altri".
Agli apostoli Gesù
chiede di sfamare quella folla, che per seguirlo si trova all’aperto, lontana dai
centri abitati, all’imbrunire. Per i suoi discepoli, nonostante la necessità della
moltitudine, la soluzione, ci spiega il Papa, è tutt’altra: ognuno pensi a se stesso,
congedare la folla. Di qui l’appello ai fedeli:
"Quante volte noi cristiani
abbiamo questa tentazione! Non ci facciamo carico delle necessità degli altri, congedandoli
con un pietoso: 'Che Dio ti aiuti'. O con un non tanto pietoso: 'Felice sorte… e se
non ti vedo più'…”
Ciò che invece Gesù propone agli Apostoli
è altro, e li sorprende: chiede loro di dare da mangiare, nonostante i soli cinque
pani e due pesci. E così avviene. E’ un momento di profonda comunione, questo di cui
parla Papa Francesco: “Questa sera – ci dice – anche noi siamo attorno alla mensa
del Signore, alla mensa del Sacrificio eucaristico, in cui Egli ci dona ancora una
volta il suo Corpo, rende presente l’unico sacrificio della Croce”:
"E’
nell’ascoltare la sua Parola, nel nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue, che Egli
ci fa passare dall’essere moltitudine all’essere comunità, dall’anonimato alla comunione.".
“L’Eucaristia, prosegue, è il Sacramento della comunione, che ci fa uscire
dall’individualismo per vivere insieme la sequela, la fede in Lui”:
"Allora
dovremmo chiederci tutti davanti al Signore: come vivo io l’Eucaristia? La vivo in
modo anonimo o come momento di vera comunione con il Signore, ma anche con tutti fratelli
e sorelle che condividono questa stessa mensa? Come sono le nostre celebrazioni eucaristiche?".
Terzo
e ultimo elemento: da dove nasce la moltiplicazione dei pani? Il Papa ci aiuta a individuare
la risposta “nell’invito di Gesù ai discepoli «Voi stessi date…», “dare”, condividere”:
"E
questo ci dice che nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui
non dobbiamo avere paura è 'solidarietà', saper mettere, cioè, a disposizione di Dio
quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel
dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. Solidarietà: una parola malvista
dallo spirito mondano!".
In conclusione, Papa Francesco ci dice come, ancora
una volta, “il Signore distribuisce per noi il pane che è il suo Corpo, Lui si fa
dono”. “E anche noi sperimentiamo la “solidarietà di Dio” con l’uomo, una solidarietà
che mai si esaurisce, una solidarietà che non finisce di stupirci: Dio si fa vicino
a noi, nel sacrificio della Croce si abbassa entrando nel buio della morte per darci
la sua vita, che vince il male, l’egoismo, e la morte:
"Nell’Eucaristia
il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione,
del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza,
perché la potenza di Dio, che è quella dell’amore, scende nella nostra povertà per
trasformarla."
Papa Francesco si congeda dunque dai fedeli, affidandoci
un importante compito, quello di chiederci tutti se grazie all’adorazione di Cristo
presente nell’Eucaristia, ci lasciamo trasformare da lui, se consentiamo al Signore
che si è donato a noi, di guidarci per farci uscire dai nostri piccoli recinti e per
non farci avere paura di donare, di condividere, di amare Lui e gli altri.