2013-05-30 14:07:32

Bose: liturgia, arte e architettura al Convegno liturgico internazionale. Il saluto del Papa


A 50 anni dalla promulgazione della Costituzione Sacrosanctum Concilium, la prima approvata dal Concilio Vaticano II, esperti e studiosi di liturgia, arte e architettura si stanno confrontando ieri e oggi presso il Monastero di Bose durante l’11.mo Convegno liturgico internazionale. Ai partecipanti sono giunti – a mezzo di in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone – il saluto e la benedizione di Papa Francesco. “Iniziando con il tema della liturgia – aveva detto pochi mesi fa il Papa emerito Benedetto XVI – il Concilio mise in luce in modo molto chiaro il primato di Dio, la sua priorità assoluta”. Paolo Ondarza ha intervistato mons. Stefano Russo, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i Beni culturali ecclesiastici, tra i promotori del simposio:RealAudioMP3

R. – Il nostro sguardo è diretto al passato, per un certo modo di dire, proprio per ritrovare quella fonte ispiratrice che proviene dal Concilio, attraverso la Sacrosanctum Concilium, che ancora oggi è viva e chiede di essere attuata. La Chiesa oggi è chiamata ad avere grande attenzione rispetto alla liturgia, all’arte e all’architettura.

D. – Più volte, l’importanza della liturgia è stata sottolineata dal Papa emerito Benedetto XVI che ha puntato anche l’attenzione su quanto l’arte possa contribuire a dischiudere gli orizzonti della fede…

R. – Assolutamente sì. Questo tema dell’arte e del rapporto con l’arte e con gli artisti è un fondamentale. E’ importantissimo che la Chiesa possa trovare le forme di un dialogo, di un rapporto con l’arte. E’ importante che da tale dialogo nascano opere d’arte, affinché ancora oggi, così come nel passato, si possa continuare attraverso l’arte a parlare di Dio.

D. – Ma perché la liturgia continua a essere importante e soprattutto perché ha bisogno di un’alleanza con l’arte?

R. – La liturgia è importantissima per la vita della Chiesa. Ha bisogno di un’arte che sia contestualizzata nel luogo liturgico, quindi non dell’arte in generale ma di un’arte che sia attenta anche a quelle che sono le azioni che la liturgia prevede.

D. – Un dialogo, quello tra liturgia, arte e architettura che presenta numerose sfide. Non sono mancate in questi 50 anni polemiche, anche recenti, circa la costruzione di aule di culto, chiese, poco rispondenti alle esigenze liturgiche…

R. – In merito a questo, dico soprattutto che ritengo importante che si tenga vivo il dialogo; che non ci si chiuda rispetto a preconcetti, ma che soprattutto si faccia anche di questo discorso intorno all’arte e alla liturgia un’esperienza di Chiesa dove sempre più artisti, architetti professionisti, committenti, liturgisti, possano trovare luoghi dove dialogare. In questo modo anche i luoghi di culto, che sono espressione del nostro tempo, saranno il frutto di un lavoro di Chiesa.

D. – Auspicabile a tale riguardo la formazione dell’artista ai contenuti della fede, della liturgia?

R. – Questo è un altro tema fondamentale, quello della formazione. Direi che in questi anni la Chiesa in Italia ha realizzato diverse iniziative di questo tipo, anche promosse dagli stessi Uffici della Conferenza episcopale italiana. Anche il Convegno di questi giorni, che ci vede in collaborazione con la Comunità di Bose, ormai è diventato un appuntamento tradizionale per tanti artisti, architetti, liturgisti, sacerdoti, operatori dei beni culturali ecclesiastici della liturgia. Quindi, andiamo avanti affrontando questa sfida che il nostro tempo ci lancia.

Ultimo aggiornamento: 31 maggio







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