2013-05-29 15:57:36

Teatro Olimpico di Roma: in scena e in musica due storie di donne coraggio


Due opere in prima assoluta ieri sera al Teatro Olimpico di Roma per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana ispirate alla cronaca del nostro tempo e oggi di tragica attualità: quella di giovani donne oppresse, ma infine più forti del loro oppressore. A sostenere in prima linea il progetto il comitato “Donne per il nostro tempo”, oltre 180 sostenitrici che con il loro generoso contributo hanno reso possibile la realizzazione della serata. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

"Donna, serva della mia casa": questo il titolo provocatorio del dittico operistico con la regia di Cesare Scarton che, riprendendo un verso delle "Coefore" di Eschilo nella traduzione di Pasolini, mette in scena questa sera "Fadwa" di Dimitri Scarlato e "La stanza di Lena" di Daniele Carnini. La prima, sul libretto dello stesso compositore, trae spunto dalla vicenda di Hina Saleem, la giovane pakistana assassinata dal padre con l’aiuto di altri familiari nell’agosto 2006 in provincia di Brescia, perché ritenuta “colpevole” di convivere con un ragazzo italiano e di avere un lavoro. La seconda, una “favola tragica” su libretto della scrittrice Renata Molinari, narra una storia di segregazione e umiliazione ispirata alla vicenda di Natascha Kampusch, la ragazza austriaca vittima a 10 anni di un rapimento, rimasta segregata per 8 anni, fino a quando riuscì a fuggire dal suo rapitore. Abbiamo chiesto a Daniele Carnini con quale spirito ha affrontato il difficile compito di accompagnare con la musica questa tragica storia.

“Il compito era difficile soprattutto perché si tratta di una vicenda di oppressione su una donna e io sono un uomo, anche se è una librettista donna che ha affrontato insieme a me il compito. Quello che volevamo fare e che penso che abbiamo fatto, è dare di questa vicenda estremamente cruda il distillato, qualche cosa che sia valido per quella vicenda ma in genere. E’ una storia che per quello che ci riguarda è più una storia di una libertà che di una prigionia, una storia di una liberazione. Questa era la cosa che volevamo mettere in luce più di ogni altra. 'La stanza di Lena' è, anche se è molto breve visto che si tratta di neanche mezz’ora, un’opera vera e propria, con cantanti, non attori, che per l’opera contemporanea non è secondario, e che quindi ha un struttura del tempo teatrale che si avvicina molto a quella dell’opera italiana”.







All the contents on this site are copyrighted ©.