2013-05-29 16:02:41

Save the Children: malnutrizione complice dell'analfabetismo di milioni di bambini


I bambini cronicamente malnutriti hanno il 20% in più di possibilità di restare analfabeti dei coetanei, con una ricaduta economica di 125 miliardi di dollari. E’ la denuncia di Save the Children, alla vigilia del summit sulla nutrizione che anticipa l’annuale vertice G8. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

La malnutrizione dall’inizio della gravidanza, e fino a al compimento del secondo anno di vita, ha un effetto devastante sullo sviluppo cognitivo del bimbo. Lo denuncia Save the Children in un Rapporto pubblicato ieri, a pochi giorni dal summit globale sulla nutrizione, a Londra l’8 giugno. I bambini che soffrono di malnutrizione cronica, spiega l’organizzazione, “hanno in media il 20% di probabilità in più di essere analfabeti rispetto ai coetanei che possono contare su una dieta equilibrata”. Marco Guadagnino, dei programmi internazionali di Save the Children:

"La malnutrizione è una causa fondamentale della riduzione dello sviluppo cognitivo. La malnutrizione aumenta, ovviamente, le possibilità che il bambino si ammali e quindi non riesca a frequentare la scuola e che abbia in qualche modo ridotte notevolmente le proprie capacità di apprendimento: per esempio, la capacità di lettura o di fare semplici calcoli. E’ indispensabile intervenire in questa 'finestra': la finestra dei mille giorni. E’ un arco di tempo che consente uno sviluppo adeguato del bambino. Dopodiché, si può provare a recuperare, ma il danno causato da una cattiva nutrizione, una mancanza di proteine e di micro-nutrienti fondamentali per lo sviluppo del feto e poi del bambino, vanno a incidere in maniera irrimediabile sul futuro del bambino".

Save the Children ha redatto il suo Rapporto sulla base di una ricerca effettuata su migliaia di bambini di Etiopia, India, Perù e Vietnam. Le Nazioni Unite stimano che circa 2.300.000 bambini nel mondo muoiano per cause legate alla malnutrizione:

"Il 50% dei bambini indiano è malnutrito e stime simili possono essere ritrovate nei grandi Paesi dell’Africa subsahariana, in Nigeria per esempio. E stiamo parlando ancora di numeri molto, molto grandi. Chiaramente, immaginare che il 50% dei bambini in un Paese come l’India sia malnutrito porta a pensare che il 50% di questi bambini corra il rischio di non avere uno sviluppo adeguato delle proprie capacità cognitive, e questo comporta conseguenze molto gravi. Avere i bambini in salute, in grado di seguire con profitto il ciclo educativo, è una garanzia per rompere il circolo vizioso della povertà".

In effetti, secondo alcuni recenti studi, l’impatto economico della malnutrizione a livello globale raggiungerebbe i 125 miliardi di dollari. Inoltre, è stimato che “i bambini affetti da malnutrizione guadagneranno in media il 20% in meno nella loro vita da adulti”:

"Non contribuire nei primissimi mesi allo sviluppo del bambino, sicuramente influisce sullo sviluppo dell’intero Paese. Questi Paesi porteranno il fardello di bambini che poi diventeranno adulti che avranno enormi deficit cognitivi che potranno in maniera ridottissima contribuire al benessere e allo sviluppo del Paese dove poi andranno a vivere".

“La malnutrizione rappresenta un vero e proprio tallone d’Achille per lo sviluppo”, continua l’organizzazione:

"Soltanto lo 0,3% dei fondi destinati allo sviluppo vengono indirizzati a programmi di lotta alla malnutrizione: stiamo parlando veramente di briciole, rispetto a tutto il resto dell’aiuto che viene fornito. Questo è il messaggio forte che noi, l’8 giugno, proveremo a mandare alla Conferenza che si terrà a Londra: è necessario investire per abbattere la malnutrizione, è necessario investire su programmi che mettano fortemente in relazione sviluppo e nutrizione. E’ la chiave per rompere il ciclo della povertà".

Dal 2009, dal lancio della campagna "Every One", Save the Children ha raccolto 885 milioni di dollari destinati a interventi a favore della salute e della nutrizione di milioni di bambini e donne in età riproduttiva nei Paesi più poveri del mondo.







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