Gli emigranti del Maghreb sono vittime e non causa della crisi europea
“Gli emigranti sono vittime e non causa della crisi europea. L'azione ecclesiale è
diretta principalmente alla difesa urgente di ospitalità e accoglienza dei migranti”,
così il direttore della Commissione episcopale spagnola per le migrazioni, padre Jose
Luis Pinilla, commenta, in una nota inviata all'agenzia Fides, le conclusioni dell’incontro
che 19 vescovi e religiosi del sud Europa e il Nord Africa hanno tenuto a Marsiglia
per discutere la realtà della migrazione tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Padre Pinella ha ricordato che la Chiesa è oggi una delle poche istituzioni che lavorano
a favore degli immigrati, attraverso la Caritas e le delegazioni delle Migrazioni.
La Commissione mista “Maghreb-Europa-Mediterraneo” si riunisce ogni due anni, su iniziativa
della Conferenza dei vescovi del Nord Africa e della Commissione per il servizio alla
Chiesa Universale, nella Chiesa francese. L'incontro ha trattato anche il tema della
“primavera araba” nei diversi Paesi, e l'impatto dei cambiamenti che si sono verificati
nella regione del Sahel in Africa. “Questo momento di riflessione e di cambiamento
coincide ora con una situazione in cui i cristiani ricevono minacce e violenza. La
crisi si è aggravata ulteriormente, come nel caso dell'Egitto”, afferma la Commissione,
chiedendo “di promuovere il dialogo autentico tra le diverse religione”. I componenti
della Commissione mista Maghreb-Europa-Mediterraneo ha anche affrontato il tema del
ruolo della Chiesa nei paesi del Sud Europa colpiti dalla crisi come Spagna, Italia
e Portogallo. (R.P.)