La testimonianza di un sacerdote greco: Atene, metropoli alla periferia del mondo
Non esistono solo le periferie delle metropoli ma anche metropoli alle periferie del
mondo, intere città - non quartieri - preda del loro stesso destino segnato, in questo
tempo di crisi, da problemi di sopravvivenza economica e di convivenza sociale e civile.
Perché guardare un padre di famiglia che si sporge su un cassonetto della spazzatura
per cercare qualcosa di commestibile da riportare a casa, o una madre disperata costretta
a chiedere aiuto per pagare bollette della luce o del gas, per non parlare delle rate
di mutui e di affitti, non è solo uno scatto che fissa un istante drammatico di vita
ma uno dei tanti fotogrammi che raccontano una storia lunga ormai almeno quattro anni.
Padre Andreas Voutsinos descrive così la sua città, Atene, capitale di una Grecia
che vede oltre il 62% dei suoi giovani tra i 15 e 24 anni senza lavoro, con un tasso
di disoccupazione nazionale al 27%. La situazione resta drammatica anche se il 14
maggio l’agenzia di rating Fitch – ricorda il Sir - ha alzato il rating sul debito
ellenico da tripla C a “B-”, segno che lo spread tra i titoli greci e quelli degli
Stati più parsimoniosi dell’Eurozona, come la Germania, si è ridotto in misura significativa.
Riduzione peraltro resa possibile solo con drastiche misure di austerity e di tagli
del governo e non per la ripresa economica, sempre più lontana. (A.L.)