Londra. Leader religiosi uniti contro l'odio dopo l’uccisione del soldato
“Mentre gli estremisti cercano di seminare divisioni nelle nostre strade, le comunità
di fedi londinesi rimangono unite in questo momento difficilissimo”. Così hanno i
rappresentanti delle varie comunità appartenenti al "Faiths Forum for London", cristiani,
ebrei, musulmani, indù e sikh, sostenuti anche dal presidente della Conferenza episcopale
di Inghilterra e Galles e arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Gerard Nichols,
si sono espressi con un comunicato ufficiale – ripreso dall’Osservatore Romano – redatto
in riferimento al terribile omicidio di un soldato avvenuto giorni fa in strada a
Woolwich, ad opera di due cittadini britannici, uno dei quali di origine nigeriana
e con probabili legami con il terrorismo internazionale. “Le nostre religioni esaltano
la santità della vita umana e nessuna ingiustizia può giustificare un assalto così
barbarico che è costato la vita a un giovane uomo – si legge ancora – il terrorismo
non ha posto nelle nostre strade”. La necessità di rafforzare le relazioni tra le
comunità, è stata sottolineata anche dall’arcivescovo emerito di Southwark, Kenun
John Patrick Mc Donald, a capo dell’Ufficio per il Dialogo interreligioso dell’episcopato
cattolico. “Quello che è accaduto a Woolwich ha scioccato tutti – ha detto – in questo
momento di vitale importanza, le persone di ogni fede devono dimostrare un vero rifiuto
della violenza e un impegno comune e solidale per la pace”. L’arcivescovo di Canterbury
e Primate della Chiesa anglicana, Justin Welby, si è recato sul luogo del delitto
sottolineando la condanna del brutale omicidio espressa dal "Muslim Council of Britain",
mentre diversi vescovi anglicani hanno compiuto una serie di visite tra le loro comunità
per scoraggiare l’uso della violenza. Il Faiths Forum for London è stato istituito
nel 2010 per promuovere il dialogo tra le diverse fedi, anche attraverso momenti di
preghiera e di confronto comunitario. (R.B.)