2013-05-25 15:25:42

Karnataka, la speranza della Chiesa in un futuro migliore


Ci può essere un futuro diverso, fatto di rispetto dei diritti, dialogo, giustizia e armonia per i cristiani in Karnataka, uno dei maggiori Stati indiani, dove negli anni scorsi si sono verificate numerose violenze anticristiane. Dopo le elezioni locali del 5 maggio scorso, il partito indù “Bharatiya Janata Party” (BJP, “Partito del popolo indiano”), al governo nello scorso mandato, ha infatti ottenuto solo 40 seggi nel Parlamento del Karnataka, mentre la maggioranza è andata al Partito del congresso, che ha ottenuto 121 seggi, sui 223 totali. Come riporta Fides, l’arcivescovo di Bangalore, Bernard Moras, ha incontrato il neo eletto capo del governo, Siddaramaiah, portando gli auguri del Consiglio dei vescovi del Karnataka, di cui mons. Moras è presidente, ed esprimendo speranza e attese a nome di tutti i cristiani del territorio. Il presule ha sottolineato l’opportunità che fedeli cristiani siano coinvolti maggiormente e siano presenti in posti di governo, in enti e istituzioni pubbliche. Un quadro più disteso emerge anche dalle parole di padre Faustine Lobo, sacerdote di Bangalore e direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in India: “Oggi c’è più fiducia fra la popolazione – spiega – si può costruire un nuova atmosfera sociale e religiosa”. Secondo il sacerdote, il BJP è andato incontro a una sconfitta politica “per varie ragioni: è diviso in varie fazioni, è stato protagonista di casi di corruzione, perfino con tre ministri arrestati, ha usato l’approccio del ‘comunitarismo’, spingendo per una politica di divisione e discriminazione verso le minoranze”. Oggi, il Partito del congresso, prosegue il religioso, “ha una buona opportunità di mostrare una politica di buon governo, che potrebbe portare buoni frutti, in quanto tra un anno e mezzo vi saranno le elezioni nazionali”. “I risultati del voto in Karnataka – spiega ancora p. Faustine – sono un monito per l’intera nazione: fomentare la conflittualità sociale e religiosa non paga”. “Come Chiesa – specifica il religioso – abbiamo sempre promosso e continueremo a promuovere un approccio basato sul dialogo e sull’armonia fra comunità diverse. Confidiamo in un futuro di pace e di sviluppo per i cristiani in Karnataka”. Secondo un recente rapporto dell’Ong “Catholic Secular Forum”, il Karnataka è al vertice nei casi di violenza intercomunitaria e interreligiosa, con oltre 1.000 attacchi sui cristiani nel 2011, una media di 3-5 attacchi ogni giorno. (D.M.)







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