Italia: domani e lunedì al voto 7milioni di elettori per le amministrative
Quasi sette milioni di italiani sono chiamati alle urne domani e lunedì per il voto
amministrativo in 564 comuni, 14 dei quali capoluogo di provincia. Riflettori accesi
soprattutto su Roma, dove ieri sera ai comizi dei candidati sindaco sono intervenuti
i leader di partito. A tenere banco, tra l’altro, la riforma del finanziamento dei
partiti annunciata nel Consiglio dei ministri di ieri. Il servizio di Giampiero
Guadagni:
Urne aperte
domani e lunedì in due capoluoghi di regione: Ancona e Roma. E in 14 capoluoghi di
provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa,
Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. Particolarmente atteso naturalmente il
voto nella Capitale dove il sindaco uscente Alemanno, del centrodestra, è sfidato
da Marino, centrosinistra; Marchini, liste civiche e De Vito, Movimento 5 Stelle.
Un voto locale che come quasi sempre accade ha una valenza nazionale. Per questo ieri
sera in piazza a Roma c’erano i leader di partito. Berlusconi ha garantito la lealtà
del Pdl al Governo di Enrico Letta, sollecitando un decreto choc per rilanciare l’economia.
Il segretario del Pd Epifani ha chiesto una nuova legge elettorale in grado di garantire
vera governabilità. Grillo, nella piazza più affollata, è tornato ad attaccare duramente
Pdl e Pd, definendo un bluff l’intesa della maggioranza sul nuovo meccanismo di finanziamento
ai partiti, approvato ieri nelle sue linee guida dal Consiglio dei ministri. La prossima
settimana verrà presentato un disegno di legge per l'abrogazione del finanziamento
pubblico ai partiti e per introdurre, attraverso meccanismi simili al 5x1000, il sostegno
alla politica da parte dei cittadini.