Niger, timori tra la popolazione per il rischio di nuovi attacchi terroristici
Due attentati hanno sconvolto il Niger. Sconvolto ma non sorpreso la popolazione dello
Stato africano. Nonostante si tratti del primo caso di doppio attentato suicida nella
storia del Paese, gli attacchi avvenuti nelle località di Agadez e Arlit nella regione
settentrionale erano prevedibili, secondo fonti dell’Agenzia Misna. “Gli attacchi
di Agadez e Arlit fanno temere che Niamey possa essere il prossimo bersaglio dei gruppi
armati”, hanno continuato fonti religiose contattate dall’agenzia nella capitale del
Niger. L’attentato è stato rivendicato dal Movimento per l’unità e il jihad in Africa
occidentale (Mujao), un gruppo islamista legato ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi),
attivo soprattutto al di là della frontiera con il Mali, dove ha già messo a segno
attacchi di questo genere. Nell’attentato contro la caserma di Agadez, sono rimasti
uccisi 18 militari e un civile mentre altri 13 soldati sono stati feriti, sei dei
quali versano in gravi condizoni. I quattro kamikaze sono morti nell’esplosione. Ad
Arlit, 240 km più a nord, la società francese Areva, che da decenni sfrutta l’uranio
nigerino, ha annunciato la morte di una persona rimasta ferita nell’attentato a un
suo impianto. La centrale elettrica della fabbrica di trasformazione dell’uranio ha
subito pesanti danni e almeno 14 lavoratori locali sono stati feriti dall’esplosione
del veicolo guidato da due kamikaze. Il bilancio fornito dal governo fa invece riferimento
a 49 agenti delle forze di sicurezza e un civile feriti nell’impianto, da mesi sorvegliato
da soldati nigerini e francesi. Le autorità di Niamey hanno decretato il lutto nazionale
e dovrebbero ulteriormente rafforzare il suo dispositivo di sicurezza al confine col
Mali, ma anche nella capitale. Le fonti locali sottolineano ricordando che quello
del Niger è stato il primo governo a chiedere un intervento militare internazionale
per “salvare il Mali”, e anche a dispiegare 700 soldati quattro mesi fa accanto alle
truppe francesi e maliane. Inoltre, il presidente Issoufou ha autorizzato gli Stati
Uniti a stabilire due basi – a Niamey e Agadez – per il sorvolo della regione con
droni, mentre il Ciad utilizza il Niger come punto di transito e rifornimento dei
propri soldati impegnati sul fronte maliano. (G.F.)