Migramed. Appello di Caritas Internationalis sulla Siria. Voci da Libano e Turchia
Un milione e mezzo di profughi fuggiti dalla Siria, con 10.000 nuovi ingressi al giorno
alle frontiere di Turchia, Libano, Giordania, Iraq fino all’Egitto. Fuggono anche
i cristiani. Ogni Paese regge da anni una media di mezzo milione di presenze. Un po’
meno in Iraq ed Egitto, ma pur sempre un peso enorme, con tensioni sociali sul punto
di esplodere e problemi emergenti come la tratta di persone a scopo di sfruttamento
lavorativo e sessuale, i matrimoni forzati. In Libano, ma anche in Turchia, alcune
famiglie vendono figlie giovanissime per 5.000 dollari. Le donne si prostituiscono
per soli 3 dollari. E molti siriani, visto che il conflitto non accenna a placarsi,
stanno cercando vie di fuga verso l’Europa. Caritas internationalis, impegnata per
la Siria con progetti pari a circa 15 milioni di euro (destinati alle varie Caritas
locali che aiutano complessivamente oltre 100 mila persone), lancia un appello in
cinque punti per chiedere la fine delle violenze, la ricerca di una soluzione diplomatica
e maggiore solidarietà. Lo ha fatto al Migramed meeting in corso in questi giorni
ad Otranto, organizzato da Caritas italiana, che vede oltre 100 partecipanti dalle
Caritas diocesane, europee e del bacino del Mediterraneo. (R.P.)