Il Papa ai vescovi europei: tenere viva la questione di Dio con coraggio e pazienza
Il Papa ha ricevuto i membri della Presidenza della Commissione degli Episcopati della
Comunità Europea (Comece): il cardinale presidente Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco
e Frisinga, accompagnato dai vicepresidenti: mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio,
mons. Virgil Bercea, vescovo di Oradea Mare dei Romeni, mons. Jean Kockerols, vescovo
tit. di Ieper, ausiliare di Mechelen-Brussel, e da padre Patrick Daly, segretario
generale. Sull’incontro Sergio Centofanti ha sentito mons. Gianni Ambrosio:
R. - E’ stato
un incontro molto bello, perché abbiamo visto che il Papa è molto attento alla questione
europea e, soprattutto dopo aver ricevuto anche personalità europee, ci ha invitati
a tenere davvero sempre viva la questione di Dio e a parlare di Dio, perché senza
il riferimento a Dio anche le leggi degli uomini rischiano di essere molto disattese.
Ci ha poi invitati ad avere coraggio e speranza, ma - nello stesso tempo - anche molta
pazienza, proprio perché non dobbiamo sedurre, ma dobbiamo convincere. L’invito che
ha fatto alla Comece, l’invito che ha fatto alle Chiese europee è proprio quello di
entrare nel dialogo, parlare di Dio, parlare dei grandi problemi, ma anche davvero
con una grande pazienza proprio in vista del convincimento. Quindi uno stimolo molto
importante per il nostro lavoro, che stiamo svolgendo come vescovi della Comece.
D.
- Quali sono stati i punti principali al centro di questo colloquio?
R. - Anzitutto
questo della speranza, della fiducia e della questione di Dio. In secondo luogo, la
questione della demografia, perché se l’Europa non guarda al futuro, non potrà avere
storia e il futuro è nei giovani. Allora un invito anche, appunto, ad essere capaci
di generare, di chiamare alla vita da parte delle coppie, perché solo in questo modo
si garantisce il futuro dell’Europa, con quella civiltà europea piena di quei valori
cristiani da diffondere anche agli altri continenti. Quindi un invito alla speranza
e alla fiducia, ma anche a una generatività per favorire le nascite dei figli, la
vita accolta dall’inizio alla fine. Ecco il messaggio che il Papa ha voluto lasciare
a tutti noi come impegno della nostra attività come Comece.
D. - Papa Francesco
è molto attento anche ai temi della famiglia e, in questo momento, in Europa la famiglia
sta attraversando un periodo di grave crisi…
R. - Ovviamente anche causata
dalla crisi economica. Ma proprio nella famiglia è possibile - ci ha detto il Papa
- trovare la risorsa buona, perché le buoni reti familiari possono infondere quella
speranza e quella fiducia che sta mancando. Ha citato anche “Ecclesia in Europa”,
il documento di Giovanni Paolo II, in cui appunto invitava gli europei a guardare
avanti, il futuro, perché altrimenti viene meno nel cuore la speranza. Ma la speranza
fondata è in Cristo e quindi invitava ad essere davvero capaci di evangelizzare l’Europa
con quella capacità di dialogo e di convincimento che ha segnato tutta la civiltà
europea.
D. - E sul fronte della crisi economica che sta vivendo l’Europa,
quali le esortazioni del Papa?
R. - E’ sempre stata una esortazione ad avere
coraggio, ad avere fiducia, ad avere speranza. Anche i momenti delle difficoltà -
ci ha ricordato - sono importanti per renderci conto che la vita è un dono ed è un
dono prezioso di cui dobbiamo essere responsabili in ogni momento e in ogni circostanza.
Anche la sofferenza è un passaggio difficile certamente, ma anche un passaggio educativo
proprio per crescere nella solidarietà e per riporre la nostra fiducia in Dio.