2013-05-23 15:54:31

A Milano, incontro sull'esperienza delle "Cellule parrocchiali di evangelizzazione"


Si è svolto a Milano, nella chiesa di Sant’Eustorgio, il 24.mo Seminario internazionale sul Sistema di Cellule Parrocchiali di evangelizzazione. Un incontro iniziato lunedì scorso e che ha visto la partecipazione di 300 persone provenienti anche dall’Indonesia, l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo. Un sistema di evangelizzazione che vede nelle parrocchie il cuore dell’annuncio e che mira a trasformarle da “giganti addormentati” in “parrocchie in fiamme”. “Una Chiesa che evangelizza – ha detto ieri il Papa all’udienza generale – deve partire sempre dalla preghiera”: una frase che don Pigi Perini, presidente dell’Organismo Internazionale di servizio per e cellule parrocchiali, commenta così al microfono di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

R. – Per noi è stato proprio così. Quando ho scoperto le "Cellule", io ho scoperto l’Adorazione eucaristica. Quando abbiamo cominciato qui a Milano, nel 1987, la prima cosa che abbiamo fatto è stata proprio quella di stabilire turni di Adorazione per due giorni alla settimana. Nel giro di pochi giorni l’Adorazione è diventata continua. C’è una sete di Dio nel popolo cristiano che è incredibile, una sete di intimità con Dio che è eccezionale. Io ho imparato questo, che anche per l’Evangelizzazione pratica è indispensabile mandare avanti, in avanscoperta, lo Spirito Santo dicendo: rendimi il cammino consono, evitami gli errori, fammi dimenticare di me stesso, e parla tu attraverso di me. Questa è pura azione dello Spirito Santo.

D. - Di cellule parrocchiali di evangelizzazione si è parlato molto in questi ultimi tempi perché lo scorso fine settimana c’è stato questo grande incontro con Papa Francesco, i movimenti, ma appunto anche le cellule parrocchiali di evangelizzazione… La parrocchia che è stata un po’ rimessa al centro del discorso della Nuova evangelizzazione: questo quanto vi ha fatto piacere e soprattutto che stimoli nuovi vi ha dato?

R. – Purtroppo la parrocchia era data per sconfitta. La parrocchia non era ambiente di evangelizzazione, e la nostra fatica è stata quella di riuscire a convincere che la parrocchia può essere l’iniziatrice dell’evangelizzazione. Io dico sempre che se nel mondo le parrocchie, tutte, si impegnassero, almeno con una persona, a evangelizzare ci sarebbe la rivoluzione. Una rivoluzione positiva, di conoscenza del Signore Gesù, di osservanza delle sue leggi, di radicale incarnazione della sua Parola!

D. - Cosa vi ha lasciato l’incontro con Papa Francesco, questa due giorni in piazza San Pietro, una vera e propria festa della fede…

R. – Sì è stata una vera e propria festa. Quest’anno la caratteristica è stata il Papa, il Papa che parla la lingua estremamente semplice e adatta ad ogni orecchio.

D. – Qual è stata la frase, il pensiero, che più l’ha colpita di quanto ha detto Papa Francesco?

R. – Quando ha detto: io sono entrato sommerso dagli applausi, però l’applauso doveva essere un altro, l’invocazione a Gesù. Gesù, Gesù, Gesù! Quando il Papa parlava - diceva: non avete invocato Gesù - io ho sofferto perché era proprio quello che sentivo nel cuore.

D. - Veniamo al 24.mo seminario internazionale sul sistema di cellule parrocchiali di evangelizzazione. Cosa è venuto fuori da questo vostro incontro?

R. – Il fatto che sia il 24.mo ci dice che c’è un’esperienza antica ed è stato un crescendo, sia nel numero che nella profondità dei cambiamenti. Noi stiamo insistendo sul ruolo dello Spirito Santo: il cambiamento radicale di mentalità del parroco che non deve limitarsi a curare la crescita puntuale dei suoi fedeli, ma ciascuno. Predicate il Vangelo a tutte le creature. Bisogna seguire il suo esempio: lascia le cento pecore nell’ovile per andare a cercare l’ultima.







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