2013-05-22 14:11:31

Tre nuovi spazi espositivi al Museo Tecnico Storico di Radio Vaticana


Tre nuovi spazi espositivi nel Museo Tecnico Storico della Radio Vaticana per raccontare ancora meglio la storia e la vita dell’emittente del Papa. Ieri l’inaugurazione degli allestimenti nella Palazzina Marconi, sede storica della radio, all’interno dei Giardini Vaticani. Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Un ampio spazio nel quale passeggiare, curiosare e appassionarsi alla Radio Vaticana. Si presenta così, in una veste rinnovata, il Museo Tecnico Storico della nostra emittente. Tre nuovi allestimenti sono stati presentati ieri al direttore generale, padre Federico Lombardi, che ha evidenziato alcune peculiarità di questo museo:

“Elemento assolutamente prezioso nell’insieme della Radio Vaticana, della nostra storia, della nostra comunità di lavoro. Tra l’altro, in questo museo c’è anche il valore particolare di essere nel luogo originario della Radio stessa a cui teniamo molto e a cui siamo molto affezionati. È veramente il luogo più adatto per ripercorre la storia di questa nostra avventura straordinaria, che viviamo da più di 80 anni”.

Un’avventura, nata nel cuore del Vaticano, grazie alla straordinaria intuizione di Papa Pio XI e all’acuta intelligenza di Guglielmo Marconi. E il primo spazio del Museo racconta proprio questa fase della Radio Vaticana: un percorso che si snoda attraverso gli strumenti del tempo – microfoni, registratori e ricevitori – quasi tutti perfettamente funzionanti. Il secondo spazio vede come protagonista il trasmettitore della Radio nel quale si può addirittura entrare all’interno:

“C’è anche molta intelligenza nel riutilizzare i pezzi della nostra storia. Entrare dentro un trasmettitore: anche questa è un’esperienza per me nuova e simpatica! Finora, li ho sempre visti da davanti adesso il fatto di entrare dentro incuriosisce. Questo è quello che i musei moderni cercano di fare: dare modo di entrare nelle cose, di utilizzarle. Il fatto che siano tutti apparati funzionanti – e che quindi permettano anche magari di rivalorizzare dei documenti storici che ogni tanto si trovano e che vanno riletti con i vari registratori delle varie epoche – tutto questo è estremamente importante”.

C’è infine un terzo spazio dedicato alla Radio Vaticana dal 1970 ad oggi. Un piccolo museo, dunque, ma che non manca di appassionare. Sono infatti molti i ragazzi delle università, gli esperti di telecomunicazioni e i semplici curiosi che nel corso di quest’anno hanno fatto una visita. Alido Brinzaglia, direttore del Museo:

“Il Museo è diventato uno strumento di comunicazione. Basti pensare che in questi ultimi due mesi abbiamo registrato circa 400 visitatori. Noi utilizziamo il museo non solo per spiegare la radio, ma anche per spiegare la Radio Vaticana nel passato, oggi e anche in futuro, con le nuove tecnologie del web che stanno avanzando”.

Un Museo che vive della passione e della dedizione di tanti tecnici che hanno lavorato alla Radio Vaticana e “che dimostra – ha evidenziato padre Lombardi – di avere davanti a sé una vita ed una speranza”.







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