Giordania: marcia di preghiera per i vescovi siriani rapiti
Più di duemila persone hanno attraversato martedì sera Amman con in mano le candele,
per invocare la liberazione dei vescovi e dei sacerdoti rapiti in Siria e chiedere
il dono della pace per tutto il Medio Oriente. La marcia di preghiera e silenzio -
riferisce l'agenzia Fides - è partita dalla cattedrale greco-ortodossa della Presentazione
di Gesù al Tempio e si è snodata fino a quella siro ortodossa di Sant'Efrem, passando
davanti alla chiesa cattolica di Santa Maria di Nazareth, presso il vicariato latino.
La marcia con le candele, convocata a un mese dal rapimento dei due vescovi di Aleppo
– il metropolita siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e quello greco ortodosso
Boulos al-Yazigi, sequestrati il 22 aprile - era guidata da capi e rappresentanti
delle Chiese e delle comunità ecclesiali presenti in Giordania. All'arrivo nella cattedrale
siro-ortodossa, l'arcivescovo Maroun Lahham - vicario patriarcale per la Giordania
del patriarcato latino di Gerusalemme - ha letto una dichiarazione sottoscritta da
tutti i vescovi e i capi delle Chiese e delle comunità ecclesiali locali in cui si
esprime la ferma condanna dei rapimenti che hanno avuto per vittime “due tra le più
rilevanti personalità arabe cristiane del nostro tempo” e si prega “il Signore onnipotente
affinchè riporti tranquilità e stabilità nell'amata Siria”. Nel loro appello, i leader
cristiani hanno anche reclamato “il rispetto dei Luoghi Santi in Palestina, specialmente
a Gerusalemme Est” e hanno invocato l'Onnipotente di “benedire il Regno Hashemita
di Giordania e custodire il dono della stabilità, della sicurezza e della preziosa
unità nazionale sotto la guida del Re Abdullah II Ibn Al Hussein”. “Abbiamo pregato
affinchè la Giordania non sia contagiata dai conflitti che stanno facendo soffrire
i popoli dei Paesi vicini” dichiara a Fides l'Arcivescovo Maroun Lahham. (R.P.)