2013-05-22 13:58:53

Chiesa e migrazione forzate. Card. Vegliò: cosa facciamo per Gesù straniero tra noi?


“Accogliere Cristo nei rifugiati e nelle persone forzatamente sradicate”. Il titolo del documento al centro dei lavori della XX Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, che si conclude domani nel Palazzo San Calisto in Vaticano, presenti relatori di istituzioni ecclesiali, governative e non, esperti ed operatori umanitari di tutto il mondo. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Gesù Cristo, "straniero in mezzo a noi", deve interpellare il nostro essere e agire da cristiani, ha premesso il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontifico Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti. “La presenza e la sofferenza di persone forzatamente sradicate – ha detto – sono una sfida per la nostra fede”. Papa Francesco, all’udienza generale del 24 aprile scorso, ci ha sollecitati: “Cosa facciamo per loro?”. Sono infatti cambiati gli scenari migratori: anni fa, la differenza tra migrazione volontaria e involontaria era più definita. Oggi è “vaga”, a volte “controversa” “contestata”, e dunque, ha sottolineato il porporato, bisogna capire e mettere in atto le risposte necessarie.

Da un lato, si è allargato il mandato delle agenzie Onu e di altri organismi specializzati per assistere almeno 100 milioni di persone che si stima abbiano lasciato a malincuore le loro case e si trovino in esilio. D’altro lato, la presenza di questi esuli forzatamente sradicati è vista come un problema dalla comunità internazionale e dai governi dei Paesi, dove le opinioni pubbliche tendono a chiudersi nei propri egoismi “minacciando gli spazi di protezione” per migranti, rifugiati, sfollati, vittime della tratta internazionale, sfruttati nel lavoro, nella prostituzione, nomadi e rom, studenti esteri.

Tra i relatori della mattina, Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), si è soffermato sulle migrazioni forzate tra Africa ed Europa, sollecitando “nuove politiche” per “l’arrivo legale e protetto di rifugiati e persone in cerca di protezione”. Hein ha caldeggiato la possibilità che le persone forzate ad abbandonare il loro Paese possano presentare richiesta di protezione - prima ancora di raggiungere le frontiere - alle sedi diplomatiche all’estero. Una proposta in tal senso è attesa quest’anno dalla Commissione europea.

Ultimo aggiornamento: 23 maggio







All the contents on this site are copyrighted ©.