Singapore: "spiritualità di comunione" nel programma del nuovo arcivescovo
La “spiritualità di comunione” è lo stile e il manifesto pastorale del nuovo arcivescovo
di Singapore, appena nominato da Papa Francesco. Si tratta di mons. William Goh, che
succede a mons. Nichols Chia Yeck Joo, del quale era coadiutore. Come riferisce un
nota inviata all’agenzia Fides dalla Chiesa di Singapore, l'arcivescovo inizierò il
suo ministero durante una Santa Messa che sarà celebrata il 24 maggio prossimo nella
cattedrale del Buon Pastore. “La Chiesa in Singapore intende ringraziare Dio per il
contributo dato dall'arcivescovo emerito, per il nuovo arcivescovo (il quarto nell’isola)
e implorare su di lui la guida e protezione di Dio e della Vergine Maria”. “La Chiesa
di Singapore potrà rinnovarsi tenendo come fondamento la preghiera e la spiritualità
di comunione”, dichiara il nuovo arcivescovo in un messaggio appena inviato al clero
diocesano. L’arcivescovo intende incontrare tutti i sacerdoti e religiosi nelle prossime
settimane per condividere con loro i suoi piani pastorali per la Chiesa di Singapore.
Passerà il suo primo anno di ministero episcopale visitando parrocchie, istituzioni
e organizzazioni religiose, per “conoscere intimamente - ha detto - le esigenze e
le preoccupazioni dei fedeli”. Mons. Goh ricorda le parole di Papa Wojtyla nella Lettera“Novo
Milleninio ineunte”: “La nostra testimonianza sarebbe insopportabilmente povera, se
noi per primi non fossimo contemplatori del suo volto. Tutte le iniziative pastorali
devono essere impostate in relazione alla santità”. Per dare il volto di una Chiesa
“vivace ed evangelica”, l’arcivescovo intende rafforzare i legami fraterni fra i sacerdoti
e lo zelo pastorale, in modo che essi, a loro volta, possano aiutare i laici “a essere
corresponsabile alla missione della Chiesa”. Questo è particolarmente vero – nota
il messaggio – “nella protezione del matrimonio e della famiglia, nel promuovere l’armonia
e il dialogo interreligioso, nel farsi portatori di valori universali di verità e
giustizia, promozione della vita e della dignità dei poveri”. Mons. Goh nota l’urgenza
della “nuova evangelizzazione” che, afferma, inizia con i giovani. “Molti dei nostri
giovani non riescono a trovare un significato nella fede, perché non vedono la rilevanza
della loro fede in questo mondo laico, razionalista e relativista. Dobbiamo aiutarli
a incontrare Gesù Cristo: senza questo incontro personale, non ci può essere vera
missione o passione”. A Singapore vi sono circa 300mila cattolici battezzati, inclusi
gli immigrati, su oltre 5 milioni di abitanti. (R.P.)