Sinai: alta tensione in Egitto ma riapre valico merci con Gaza
Alta tensione nella regione del Sinai dopo il sequestro in Egitto di sette uomini
delle Forze di sicurezza, da parte di un commando che rivendica la liberazione di
alcuni islamisti, condannati per l’uccisione di sei agenti in un commissariato nel
2011. Ufficialmente nessun negoziato è stato avviato con i rapitori e si prospetta
a breve un blitz per liberare gli ostaggi. Il servizio di Giuseppe Acconcia:
È stato riaperto
ieri dopo quattro giorni il valico per le merci fra Egitto e Striscia di Gaza. Era
bloccato da poliziotti che manifestavano in solidarietà con i sei agenti e un soldato,
rapiti giovedì scorso. «Tutte le opzioni sono aperte, inclusa quella militare», ha
detto il portavoce della presidenza della Repubblica egiziana, Omar Amer, a proposito
del rapimento. Le autorità egiziane hanno inviato rinforzi di polizia nel Sinai, per
le precarie condizioni di sicurezza. All'alba di domenica, degli uomini non identificati
avevano attaccato con armi pesanti per 25 minuti un campo militare ad Al Ahrish, nel
Nord del Sinai, senza provocare vittime. Proseguono gravi episodi di settarismo. Una
persona è morta e decine sono rimaste ferite in scontri tra musulmani e cristiani
scoppiati nei pressi di una chiesa copta ad Alessandria d’Egitto. Secondo la stampa
locale, all’origine delle violenze ci sarebbe una banale lite tra due giovani: un
cristiano e un musulmano. Le tensioni settarie sono esplose in uno dei quartieri occidentali
di Alessandria e sono andate avanti per due ore, tra lanci di pietre e bombe molotov.
La polizia ha arrestato otto persone.