Mons Crociata: il welfare è assicurato dalla Chiesa e non dallo Stato
Al termine della sessione di lavoro di ieri mattina dell’Assemblea dei vescovi italiani,
il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, ha tenuto una conferenza
stampa per inquadrare l’attività dell’assise. L’ha seguita per noi Gabriella Ceraso:
L’Assemblea
in corso è profondamente radicata nella prolusione del cardinale Bagnasco, esordisce
mons. Crociata, che spiega i tre aspetti che hanno ispirato stamani la riflessione
dei vescovi. Il primo è la figura del Papa. Dopo poco più di due mesi dall’elezione,
l’indirizzo dato da Papa Francesco alla Chiesa appare chiaro, spiega, e forte è il
rapporto stabilito già con i vescovi, tanto che ciascuno, aggiunge, ha sentito di
voler "far proprio lo stile del Pontefice". Secondo punto toccato è il presente sociale
italiano in crisi, cui la Chiesa rinnova il suo appoggio, ma sul quale tutti gli interventi
dei vescovi lasciano emergere una forte preoccupazione. E’ in atto un "capovolgimento
allarmante", secondo mons Crociata:
“Lo Stato sociale, il welfare, viene
assicurato dalla Chiesa, e non dallo Stato. Strutture pubbliche rimandano alle Caritas:
è un capovolgimento che chiede una riflessione attenta da parte di tutti”.
Terzo
punto affrontato è quello della tematica educativa, in particolare la formazione degli
educatori su cui sarà centrata la conferenza stampa di domani. Interrogato dai giornalisti,
mons. Crociata ha infine ribadito la posizione dei vescovi su alcuni punti fondamentali:
l’urgenza che anche il governo italiano risponda adeguatamente alla crisi senza perdersi,
dice, in sterili polemiche da campagna elettorale, la apoliticità della Chiesa - che
non prende posizioni ma è per il bene di tutti e di tutto l’uomo - e l’impegno contro
la mafia. Mons. Crociata cita poi la beatificazione di don Pino Puglisi e il suo ruolo
esemplare:
“E’ stato ucciso perché era un prete che si dedicava all’opera
pastorale, educativa, facendo la vera lotta alla mafia, cioè togliendo le radici a
quella visione della realtà così distorta da essere distruttrice. Allora, che cosa
può fare la Chiesa? La Chiesa può essere Chiesa, ma se è Chiesa fino in fondo, allora,
per natura sua va contro la mafia, è proprio l’opposto, l’antagonista per eccellenza,
perché toglie alla radice tutte le motivazioni che possono indurre alcuno a lasciarsi
trascinare nel modo di vedere e di agire che è proprio di queste organizzazioni criminali”.
Appuntamento
importante per i vescovi è la Professio fidei prevista per giovedì prossimo,
alla presenza del Papa.